Se c’è una cosa che nel mondo dello spettacolo è d’obbligo è quella di sapersi reinventare.
Se c’è un uomo che ha vissuto – almeno – tre vite é sicuramente lui. Tom Ford, l’uomo che ha conosciuto Andy Warhol e frequentato il mitico Studio 54, colui che é stato anima e salvatore del gruppo Gucci, che si é reinventato stilista di un marchio che porta il suo nome, sta per vivere la sua terza – o quarta – vita, quella da regista.
E lo fa con un film, “A single man”, in uscita in questi giorni in Italia, ispirato dal romanzo omonimo di Christopher Isherwood, che narra la storia di un professore omosessuale che resta solo dopo la morte del suo compagno e cerca di trovare il senso ad una vita non piu di coppia.
L’eleganza e la perfezione che il pubblico era abituato a vedere nelle sue sfilate sono presenti anche in questa opera prima, seppur la storia sia dolorosa e tragica, e dello sfavillante mondo della moda abbia ben poco. Il film e i suoi interpreti hanno ottenuto uno straordinario successo all’ultima Mostra del Cinema di Venezia, in particolar modo il protagonista maschile Colin Firth, che si è aggiudicato la Coppa Volpi per la migliore interpretazione.
E a questo punto poco importa se l’arrivo al Lido del regista sia stato offuscato dalla presenza in laguna nello stesso giorno, di Noemi Letizia, nota – ahinoi – per altri e ben poco gratificanti motivi. Pochi come Tom Ford riescono a diventare delle vere e proprie icone di stile e ad imporsi, pur restando spesso dietro le quinte.
E se di gente come la Letizia in futuro si potrà dire “più che il talento poté la faccia tosta” siamo sicuri che di uno come Tom Ford no.