Qualche mese fa sono stata coinvolta in un interessante progetto, a tutela dell’ambiente e in particolare del mare, per sensibilizzare i fumatori a non abbandonare in spiaggia le cicche.
A distanza di mesi questo impegno si rinnova, a tutela dei luoghi d’arte del nostro Paese e a fianco di JTI che, in occasione della Biennale di Venezia, distribuirà 100.000 posacenere portatili, per promuovere un comportamento responsabile tra le migliaia di persone che visiteranno la città in occasione della 55° Esposizione Internazionale d’arte.
JTI è attiva da tempo in questo tipo di campagne di sensibilizzazione contro l’abbandono dei mozziconi di sigaretta arrivando a distribuire negli ultimi anni in Italia circa 4 milioni di posacenere portatili nelle principali città e in località turistiche attraverso iniziative autonome, in collaborazione con partner culturali e associazioni ambientali o con gruppi editoriali nazionali.
JTI ha costruito partnership con le istituzioni culturali di maggior rilievo come il Teatro alla Scala, la Fondazione Musica per Roma, il Festival Internazionale del Film e, più di recente, il FAI – Fondo Ambiente Italiano per il sostegno e la valorizzazione di Villa Panza a Varese.
Una giornata trascorsa a Venezia alla scoperta de “Il palazzo enciclopedico” a cura di Massimiliano Gioni, un’installazione immensa con più di 150 opere, che trae ispirazione dal progetto mai realizzato di Marino Auriti, abruzzese trapiantato in Pennsylvania che negli anni ’50 immaginò un palazzo di 136 piani, da realizzare a Washington e da riempire con tutte le invenzioni dell’umanità, dalla ruota al satellite.
Gioni ha trasformato l’Arsenale in un percorso dove si trova di tutto, dalle acconciature rituali delle donne africane, alle prime foto aeree della storia, da sequenze di video in stop motion fatti da foto realizzate con l’iphone a stanze dove si può ascoltare il deliquio di persone in tranche, che parlano “aramaico”. Non sono un’esperta d’arte e ho seguito il percorso accanto al responsabile delle guide della Biennale, che ha aiutato me e gli altri ospiti a comprendere la forza e la bellezza del Palazzo Enciclopedico.
Alcune opere sono particolarmente forti – addirittura alcune sono realizzate con le secrezioni dell’artista – altre enigmatiche. Una delle cose che mi ha colpito di più sono queste figure umane realizzate in materiale plastico, i cui volti sono stati realizzati con la tecnica usata per creare le maschere funerarie. I protagonisti sono lavoratori della Biennale, veneziani, turisti, stranieri, di una Venezia ideale, che fa incontrare mille facce e mille vite.
Se potete, fatelo un salto a Venezia per visitare la Biennale. Non occorre essere esperti per lasciare che l’arte ti apra la mente. E ricordate di rispettare la città utilizzando uno dei posacenere JTI che trovate nei totem.
Nella foto di apertura indosso
Abito Emporio Armani
Scarpe Dolce&Gabbana
Borsa Rosalie Bag by Vincent Billeci