Una volta si usava dire “I casi della vita”, ma credo che oramai sia più appropriato chiamarli “I casi dell’internet”. Era il 2010, The Wardrobe muoveva i primi post e io vivevo ancora a Palermo, alla perenne ricerca di giovani creativi locali di cui parlare. Conosco su Facebook Luigi Cacciatore, che all’epoca realizzava borse con le camere ad aria delle biciclette, collaboriamo un paio di volte, siamo amici sui social. Ciao.
2014. Sfoglio distrattamente Facebook, vedo che Luigi ha condiviso una bici con telaio in bamboo. Pare che le faccia lui, con un socio. Mi riprometto di contattarlo l’indomani. Magia dell’internet. Mi contatta lui, il giorno dopo. Mi parla di Bambooryist, la sua startup, fondata insieme a Davide D’Addelfio. Bici artigianali, con telaio in bamboo. Bellissime. Ci sentiamo al telefono, finisce che prendo appunti, finisce che mi viene voglia di condividere la chiacchierata qui. Mettetevi comodi, è una bella storia. Ed è appena iniziata.
Come vi è venuto in mente di fare delle bici in bamboo?
Tutto ha avuto inizio da un’osservazione elementare. Abbiamo notato infatti che il mercato ciclistico, estremamente ricco e diversificato, offre pochissime alternative rispetto al taglio tecnico-sportivo che viene dato alle biciclette dall’industria delle due ruote.
Per fare un esempio, abbiamo paragonato le bici che comunemente attraversano le nostre città a delle sneakers, certamente performanti, comode e durature, ma per nulla adatte a contesti che richiedono una maggiore accuratezza formale. Per queste ragioni abbiamo voluto creare una bicicletta che fosse prima di tutto un oggetto bello da vedere e soprattutto da indossare.
Ecco, la bici come accessorio da indossare è un concetto che mi piace molto…
Perché crediamo che anche la bicicletta, come un orologio o un paio di scarpe, vada indossata, e che allo stesso maniera di un abito possa conferire a chi la inforca quelle note di stile e buon gusto che ricerchiamo negli abiti che scegliamo di indossare.
Questi spunti ci hanno portato a guardare alla bicicletta da una prospettiva molto primitiva. Abbiamo cercato di riportare le due ruote alla loro origine, ossia ad un telaio costituito da sole 8 canne giuntate tra loro per costruire due triangoli, uno anteriore ed uno posteriore, in una struttura che rasenta la perfezione architettonica.
Ok, ma da ignorante… Il Bamboo è bello, ma è abbastanza resistente?
Nella nostra ricerca estetica il bamboo ha rappresentato sin da subito un’alternativa non solo valida, ma eccellente, rispetto ai materiali comunemente usati nel ciclismo (acciaio, carbonio, titanio).
Il bamboo infatti ha delle caratteristiche che lo rendono un materiale straordinariamente performante dal punto di vista meccanico. Pensa che in larga parte dell’Asia viene adoperato per la costruzione di ponteggi ed impalcature, mostra anche di avere doti elastiche che risultano in un ottimale assorbimento degli urti.
Soprattutto il bamboo è un materiale con un profondo significato simbolico e una tradizione millenaria alle spalle. Un materiale che, non dovendo essere rifilato o intagliato, dal momento che la sua foggia è di per sé ottimale per la realizzazione di biciclette, mostra la propria doppia natura di materiale ed oggetto istantaneamente.
Guardando le foto del vostro catalogo, le bici si inseriscono anche in contesti “casalinghi”, come se fossero oggetti di design. Del resto un oggetto così prezioso non può che essere custodito in casa…
Sono biciclette che si integrano perfettamente con l’ambiente domestico abbellendolo, come vero e proprio mobilio. Abbiamo concepito una bicicletta minimale nella sua struttura che abbiamo voluto fosse profondamente semplice e asciutta al fine di esaltare la bellezza intrinseca del telaio in bamboo.
Bici di classe che rispondono alle esigenze di stile di chi ama la ricercatezza delle forme, perché per Bambooryist la bici è qualcosa che si indossa e dice chi siamo.
Ma Bambooryist che vuol dire?
Bambooryist, trae origine da un neologismo, “bunburyist” coniato da Oscar Wilde, esteta per eccellenza, per la commedia del 1885 “The importance of being Earnest” . Ed è per questo motivo che le biciclette della prima collezione Bambooryist portano il nome dei personaggi principali dell’opera teatrale: Moncrieff, Cardew, Fairfax, Bracknell, Worthing, Augusta ed Arnheim.
Per questa prima collezione Luigi e Davide hanno realizzato dei modelli maschili singlespeed che possono diventare a scatto fisso montando al contrario la ruota posteriore. Presto alla famiglia si aggiungeranno i modelli da donna stile Graziella e la possibilità di scegliere dei manubri in legno intagliati a mano.
Sul sito www.bambooryist.com è possibile vedere ed ordinare le bici oltre ad una serie di accessori Brooks, leader nella produzione di sellini in cuoio lavorato a mano. I prezzi variano dai 690€ per il solo telaio (interamente costruito a mano) ai 1200€ per una bicicletta singlespeed completa, con dettagli personalizzabili.
Photo Credits: Francesco Paolo Catalano.
Idea un po’ vecchiotta. La prima bici con telaio in bambù risale all 1894… \r
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http://it.m.wikipedia.org/wiki/Bicicletta_in_bambù
Ciao Matteo,
nel post non si parla mica “idea rivoluzionaria, cose mai viste, mirabolanti invenzioni”. Ci sono diverse aziende, di diverse nazionalità, che propongono un prodotto analogo. E allora? :) Le bici di Bambooryist sono degli oggetti belli, che mi piacciono e che comprerei. E per questo ne ho parlato. Fine :)