Una foto di Jason Morgan nella suite dell’Hotel Armani di Via Manzoni è tutto ciò che ci è stato concesso di svelare live alla presentazione in anteprima di Acqua di Giò Profumo che si è svolta la scorsa settimana. Il mistero sulla nuova fragranza firmata Giorgio Armani è ora svelato: una delle più famose fragranze maschili di tutti i tempi, diventato un vero classico, viene reinventato dal suo stesso creatore, il celebre naso Alberto Morillas.
La scelta di un’operazione del genere è di per sé un rischio, ma i rischi sono necessari per un marchio che nel 2014 si è confermato essere il maggiore in crescita nel settore beauty. Ma sbaglieremmo a credere che dietro Acqua di Giò Profumo, da marzo 2015 nelle profumerie in 3 diversi formati, si nasconda un’operazione puramente commerciale. In essa infatti trova realizzazione un preciso desiderio di Giorgio Armani, quello di una fragranza capace di fare sposare l’aria fresca e l’aria calda delle isole vulcaniche, di avvolgere, come onde marine, con note acquatiche, di esprimere un senso di mascolinità atemporale, eterna come un minerale.
L’immancabile bergamotto, la fresca nota marina, il misterioso incenso, note di geranio, salvia e rosmarino, una nuvola di incenso e patchouli. A goderne con l’olfatto sembra proprio di vivere la sensazione tattile della pelle nuda sulla roccia bagnata al mare, esattamente come accade nel film che accompagna il lancio di Acqua di Giò Profumo. In un elegante bianco e nero, vibrante e vivido da sembrare una cascata di argento, emerge dal nulla Jason Morgan: non sappiamo da dove arrivi, non sappiamo dove sia, lo vediamo toccare la roccia ed ecco un’esplosione di freschezza, tra le gocce compare il flacone nero del profumo. E dal nulla emerge anche il ricordo di quella sensazione, provata chissà in quale pomeriggio di fine estate sullo scoglio di un’isola che appartiene alla nostra memoria o che vive nella libertà della nostra mente.