Elisabetta II compie oggi 90 anni. Foto ufficiali insieme agli eredi di ogni età, Gif animate, citazioni e simpatici gadget “very british” vengono postati su ogni social da chiunque (l’ultimo apparsomi su Instagram è il post del suddito David Beckham). Anche noi non possiamo esimerci dal celebrare una delle poche, forse l’unica, icone del ‘900 che ha abbracciato magnificamente, con rinnovata popolarità e splendore in nuovo millennio: sacrale come un mosaico bizantino quando indossa mantello di velluto, pop come un ritratto di Andy Warhol quando indossa i suoi proverbiali tailleur dai colori vitamici, di certo in pochi secondi di gag ha oscurato perfino decine di sexy Bond girl durante l’apertura delle Olimpiadi di Londra.
Ecco le 5 lezioni di stile di Elisabetta II che non dimenticheremo:
- l’arte del riciclo: in molti gridarono al miracolo nel notare l’abitudine di Kate Middleton di rindossare più volte lo stesso abito, ma a sfatare il mito secondo cui la famiglia reale non porta mai due volte lo stesso abito è stata già Elisabetta negli anni ’40. L’arte del riciclo non può vantare natali migliori;
- la perfezione non esiste: i comuni mortali condividono il dramma di tremendi imprevisti, con conseguenti imperdonabili ritardi, proprio nei momenti peggiori. Ebbene, nonostante un dispiegamento di valletti, guardarobieri e partecipanti a vario titolo, la mattina delle nozze di Elisabetta II si verificarono ben 2 crisi: 1) la sparizione del bouquet di orchidee bianche (rinvenuto più tardi in portineria), 2) la collana di perle dimenticata a St James’s Palace. La nuvola di Fantozzi non perseguita solo noi;
- l’arte di pianificare: il The blue book, in via non ufficiale chiamato La Bibbia, è un libriccino tascabile di cui sono in possesso tutti i membri del seguito della regina durante i viaggi, ogni look è annotato nei minimi dettagli: abito, accessori, gioielli. Come imparare a viaggiare senza portarsi dietro il guardaroba a sproposito;
- military can be chic: Elisabetta divenne colonnello dei Granatieri nel 1942, ad immortalarla in uniforme col berretto di traverso fu Cecil Beaton: lo scatto fece il giro del mondo e il copricapo, denominato “princess hat” divenne un accessorio di moda;
- tutto ha un prezzo: Elisabetta sposò il suo Filippo il 20 novembre 1947 con un opulento abito di Hartnell realizzato in 7 settimane da 350 donne. Quello che non tutti sanno è che per l’abito da sposa Elisabetta aveva risparmiato i suoi buoni imposti dal regime di razionamento post- bellico. Una frivolezza per ricordare che il successo di Elisabetta II lo si deve anche alla dedizione con cui con cui ha ricoperto il suo ruolo, senza mai sottrarsi a responsabilità ed oneri. God save the Queen.