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Una siciliana a Parigi: al Roland Garros con Longines

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C’è qualcosa di magico nel trovarsi in un luogo e leggere contemporaneamente un libro ambientato nella città che si sta visitando. È quello che mi è successo all’inizio di giugno, quando ho visitato Parigi con Longines, per assistere ad una delle cose più francesi che ci siano, il Roland Garros.

Non bisogna essere degli esperi per godere dell’atmosfera del torneo che si gioca sulla terra rossa, per restare ammirati dal silenzio religioso tra un servizio e l’altro. Certo, ci ho messo un po’ per stare dietro ai punteggi e capire tutto per bene, ma per fortuna Longines ha invitato insieme a me Andrea Tagliafierro, giornalista di Tennis.it, che ringrazio per non avermi mandato a quel paese e avermi spiegato con pazienza tutto quello che non stavo capendo.

Longines è l’official timekeeper del torneo e ha creato per l’occasione un cronografo essenziale ed chic, con richiami alla terra dei campi da gioco e un’ incisione sulla cassa, per celebrare il Roland Garros in tutta la sua eleganza.

ll Conquest 1/100th Roland Garros Longines è in acciaio, con movimento al quarzo, racchiude un microcontroller a memoria flash che consente l’azzeramento istantaneo e la misurazione dei tempi intermedi.

Ma non è solo per celebrare questo nuovo modello che sono stata a Parigi.
Longines, infatti, organizza ogni anno un torneo dedicato alle giovani promesse del tennis, il Future Tennis Aces, alternando di anno in anno ragazzi e ragazze. I piccoli sportivi che partecipano hanno 13 anni, provengono da 20 nazioni diverse e si sfidano per vincere una borsa di studio sportiva che per 3 anni li sosterrà economicamente nella loro attività, fatta di costose trasferte e strumenti per giocare e allenarsi. Personalmente, adoro quando un’azienda sostiene le passioni dei più giovani.

L’Italia era rappresentata da Jacopo Bilardo, che purtroppo è uscito dal torneo prima degli ottavi di finale. Ma, come mi ha detto il suo allenatore, “non siete qui per vedere Jacopo vincere, ma giocare”. Un messaggio decisamente positivo.
Il torneo è stato vinto dal rappresentante della Polonia, che a fine torneo ha avuto anche l’occasione di giocare un doppio con il secondo classificato, Andre Agassi, ambassador Longines, e Alex Corretja, padrino del torneo.

Mi è rimasto anche del tempo per andare a spasso per la città, che conoscevo pochissimo e per godermi il Louvre in un’ora e mezza (a proposito, ecco un’utile guida per riuscire in questa missione impossibile), fare un giro della meravigliosa Opera, visitare Notre Dame e la Saint Chapelle – che lascia veramente senza fiato. Passare per rue Chambon, imbattersi in un café, sedersi e pensare di avere tutto il tempo del mondo.
Parigi è sicuramente molto bella in coppia, ma secondo me val bene darle una chance anche in solitaria. Credo sia il posto migliore per passeggiare senza meta, c’è sempre qualcosa di bello da vedere appena dietro l’angolo.

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