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Sostenere le donne facendo acquisti “al femminile”

sostenere le donne

Sempre più spesso mi chiedo cosa voglia dire sostenere le donne, sul serio. Se questa domanda la dovessi rivolgere alla me stessa ventenne, probabilmente mi sentirei rispondere qualcosa di molto maschilista perché, devo ammetterlo, ero maschilista e neanche lo sapevo.

Per fortuna i tempi cambiano, cambia la cultura e cambiamo anche noi.

Sostenere le donne, per me, vuol dire in primis credere alle e nelle donne.

Significa fare fronte comune contro gli atteggiamenti maschilisti, sostenere le colleghe di lavoro, le amiche nelle loro battaglie personali e professionali, non giudicare le scelte personali. L’elenco è infinito. Ma c’è una cosa che troppo spesso sfugge a questa lista di buone intenzioni.

Il fattore economico. Sostenere le donne significa anche sostenere le imprese create e/o gestite da donne. In Italia, solo il 20% delle imprese è gestito da donne, decisamente troppo poco. E le donne in questione, al netto di pochi casi virtuosi, sono ancora troppo poco visibili. Se mancano i modelli di successo, quante saranno le donne che decideranno di fare impresa?

Sostenere le donne acquistando dalle donne

Per questa ragione, nel mese di marzo, ho deciso di “mettere mano al portafogli” e fare ancora più attenzione ai miei acquisti, scegliendo, dove possibile, prodotti frutto dell’imprenditoria femminile.

L’idea mi è venuta collaborando con Cortilia, sito di spesa online che opera in Nord Italia e che raccoglie produttori e produttrici da tutte le parti di Italia. Facendo la spesa, nei giorni scorsi, mi sono soffermata sulle schede delle aziende e sono rimasta sorpresa nel vedere quante di queste siano a conduzione familiare, gestite o co-gestite da donne.

Ho voluto conoscere meglio tre di loro, donne con background diversi ma accomunate dalla voglia di sperimentare cose nuove, l’amore per la natura e la responsabilità di far evolvere l’azienda di famiglia. Voglio presentarvele.

Barduca Bio – Alessia Barduca

Alessia Barduca è alla guida dell’omonima azienda di famiglia, creata negli anni ’70 dai suoi genitori, quando l’agricoltura era snobbata rispetto a professioni più “moderne”. Si occupa della parte commerciale e il controllo di gestione, insieme alla sorella Laura, agronoma, che supervisiona la parte produttiva. Chiude il cerchio della seconda generazione Fabio, che si occupa della logistica e del magazzino.

Alessia ama fin da subito la terra e la natura, ma decide di studiare Storia e Tutela dei Beni culturali, lavorando nel settore fino a quando l’azienda di famiglia si è trovata davanti ad un bivio. Continuare, facendo fronte a grossi investimenti per l’ammodernamento, o andare in pensione, insieme a chi l’aveva creata. Nel 2016 le sorelle (e il fratello) Barduca hanno deciso di scommettere, investendo in nuovi macchinari, terreni e tecniche, restando fedeli al biologico.

Oltre ad essere un’imprenditrice, sono anche una mamma e so quanto risparmiare tempo sia fondamentale. Per questo la maggior parte dei nostri prodotti sono pronti all’uso: insalate già lavate e tagliate, per risparmiare minuti preziosi. Ma mi piace anche essere creativa: da qui la nostra insalata con fiori commestibili, per portare a tavola un po’ di primavera e di allegria”.

Moretti Omero – Giusy Moretti

Giusy Moretti ha iniziato sei anni fa a guidare l’azienda che porta il nome del padre, la Moretti Omero, insieme alla sorella Lucia. È un’azienda certificata biologica dal 1992, quando ancora erano in pochi a conoscere il valore del “bio”, che Giusy ha preso in mano sei anni fa, raddoppiando il fatturato. Giusy è architetto, ma in azienda si occupa della parte commerciale e della produzione dei vini bianchi “in un ambiente, quello vinicolo, con una fortissima presenza maschile”.

La sfida, all’inizio, è stata grossa ma Giusy ha creato prima un blend di grechetto e malvasia che ha spopolato, poi è stata anche eletta vice presidente de La strada del sagrantino, un’associazione che si occupa di promozione di prodotti agricoli e del territorio in provincia di Perugia.

“È un buon momento per le produzioni al femminile, c’è interesse da parte del mercato. Ma la vita in un’azienda agricola è tutt’altro che bucolica. Si lavora molto, ma è tutto ripagato quando arrivano gli ordini dall’altra parte d’Italia o del mondo. E allora sai che hai fatto qualcosa di buono, nel vero senso della parola.”

Ma l’inventiva di Giusy non si ferma alla creazione di vini: ha ideato un format di ricette tradizionali, spiegate e realizzate da sua nonna, la signora Quinta, splendidamente a suo agio come YouTuber. 

Vegetal Progress – Cecilia Perotti

Cecilia Perotti rappresenta la terza generazione (nonché la prima donna alla guida) dell’azienda Vegetal Progress, che dagli anni ’70 produce complementi alimentari e cosmetici a base naturale. Cecilia decide sin da subito di dare il suo contributo all’azienda e per farlo al meglio decide di studiare Chimica e Tecnologie Farmaceutiche.

Oggi gestisce tutta la filiera che riguarda la cosmesi e sta attualmente lavorando al lancio di una nuova linea biologica, formulata da lei, con piante raccolte a mano in diverse parti del mondo, con il supporto di uno staff tutto femminile.

“Tra i miei prodotti preferiti non ci sono solo quelli cosmetici, anzi. Produciamo integratori di vitamina C pura, lavorando il camu camu, un frutto che ne è più ricco dei classici agrumi, e magnesio, cristallizzando l’acqua oceanica. Trovare sempre nuove tecniche per far sì che il corpo sia in armonia con la natura è la nostra passione”

Questo post è realizzato in collaborazione con Cortilia. Le testimonianze delle imprenditrici sono state raccolte telefonicamente da me.

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