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Piante e fiori

Perché le mie ortensie hanno le foglie gialle? Scopri le cause e le soluzioni efficaci

Scopri perché le foglie delle ortensie diventano gialle e come intervenire facilmente. Dalla carenza di ferro al pH del terreno, ecco le soluzioni più efficaci per farle rifiorire.

Perché le mie ortensie hanno le foglie gialle? Scopri le cause e le soluzioni efficaci

Le foglie delle ortensie iniziano a ingiallire? È un segnale che qualcosa non sta funzionando come dovrebbe. Ma niente panico. Spesso basta un piccolo intervento per riportare tutto alla normalità.

Capire da dove nasce questo problema, però, non è sempre immediato. Dietro a quel colore spento possono nascondersi diverse cause: dal terreno sbagliato alla carenza di ferro, passando per innaffiature sbilanciate. E proprio perché non esiste una sola risposta, vale la pena osservare con attenzione la pianta prima di agire.


Foglie gialle ortensie: cosa può causare il problema

Quando le ortensie cominciano a mostrare foglie gialle, di solito c’è di mezzo un “malinteso” tra la pianta e il suo ambiente. Il motivo più frequente? Una mancanza di nutrienti. Soprattutto ferro e azoto, due elementi fondamentali per mantenere vivo il colore delle foglie. Senza di loro, la clorofilla non riesce a svolgere il suo lavoro. E così il verde lascia spazio al giallo.


Ma non è tutto. Anche l’acqua gioca un ruolo chiave. Troppa o troppo poca, entrambe possono creare disagi. Se il terreno trattiene l’acqua troppo a lungo, le radici rischiano di “soffocare”. E queto impedisce il corretto assorbimento dei nutrienti. Al contrario, un terreno troppo secco priva la pianta dell’umidità necessaria.

E poi, va detto, non tutte le varietà di ortensia reagiscono allo stesso modo. Alcune sono più sensibili agli sbalzi idrici o alle variazioni del terreno. Osservare il comportamento della propria pianta nel tempo aiuta a capire quali condizioni le siano davvero favorevoli.

Infine, c’è un altro elemento spesso trascurato: il pH del terreno. Le ortensie preferiscono un suolo leggermente acido. Se il valore è troppo distante da questo equilibrio, il ferro diventa meno disponibile e la pianta ne risente subito. Un test rapido del pH può chiarire molti dubbi.


In alcuni casi, il problema può essere legato anche a un trapianto recente, che ha messo sotto stress l’apparato radicale. Altre volte, basta una primavera troppo piovosa per creare uno squilibrio temporaneo. La buona notizia è che, spesso, la pianta riesce a riprendersi con una semplice correzione delle abitudini colturali.

Come intervenire quando le ortensie ingialliscono

Trovata la causa, si può intervenire. E no, non serve rivoluzionare tutto il giardino.


Se il problema è di tipo nutrizionale, l’aggiunta di un fertilizzante specifico per ortensie può fare la differenza. Ce ne sono di appositi, arricchiti con ferro e azoto. Basta rispettare le dosi consigliate: troppo fertilizzante potrebbe peggiorare la situazione invece di migliorarla.

In caso di irrigazione sbilanciata, il trucco sta nel trovare un equilibrio. Il terreno dovrebbe essere umido ma non zuppo. Se trattiene troppa acqua, meglio migliorare il drenaggio con un po’ di perlite o argilla espansa. Se invece tende a seccarsi in fretta, un’aggiunta di compost può aiutare a trattenere meglio l’umidità.


Alcuni preferiscono usare acqua piovana per le irrigazioni, evitando quella del rubinetto che spesso contiene troppo calcare. Una scelta semplice, ma che può fare la differenza se il terreno è già tendenzialmente alcalino.

Per quanto riguarda il pH, un valore troppo alto si può correggere con l’aggiunta di torba acida. Non serve esagerare: spesso anche piccole modifiche bastano per riequilibrare il terreno. Vale comunque la pena monitorare la situazione con un test specifico.

In alternativa, anche il solfato di ferro può essere utile, soprattutto se si vuole intervenire rapidamente. Certo, non è una bacchetta magica, ma in molti casi funziona con efficacia. Occhio però a non usarlo a caso: meglio leggere sempre le etichette.

Prevenire il giallume delle foglie nelle ortensie

Una volta superato il problema, è bene non abbassare la guardia. Con qualche accortezza si può evitare che le ortensie tornino a soffrire.

Ecco alcune buone pratiche da tenere a mente:

  • Controllare il terreno almeno due volte l’anno, sia come pH che come struttura
  • Usare concimi pensati per piante acidofile durante la stagione di crescita
  • Evitare innaffiature casuali: meglio farlo con regolarità e con la giusta quantità
  • Osservare le foglie: cambiano colore, forma, consistenza? Meglio indagare subito

Non serve diventare botanici esperti per prendersi cura di un’ortensia. A volte, basta solo un po’ di attenzione in più. Se si notano formiche o piccoli insetti sul terreno, vale la pena controllare anche le radici: alcuni parassiti amano annidarsi proprio lì. E quando il caldo si fa insistente, un leggero strato di pacciamatura può mantenere stabile l’umidità.

Non è raro che, dopo un’estate particolarmente torrida, le ortensie mostrino qualche segno di cedimento. In questi casi, meglio agire con delicatezza e non forzare la ripresa. La pianta ha i suoi tempi, e ogni intervento andrebbe fatto con un po’ di pazienza.

ortensie in giardino

Con un po’ di attenzione e qualche piccolo intervento mirato, le ortensie possono tornare a crescere forti, verdi e cariche di fiori.

E se qualcosa non convince, meglio fidarsi dell’istinto e fare qualche controllo in più. Spesso è proprio quel dettaglio che fa la differenza.

Foto © stock.adobe


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