Menu Chiudi
Cinema e TV

Dallo stesso autore di Scream: ecco The Waterfront, la serie Netflix che sta facendo impazzire tutti

Immergiti in The Waterfront, la serie Netflix dal creatore di Scream: un avvincente intreccio di crime, tensione familiare e colpi di scena che sta facendo impazzire gli spettatori.

Dallo stesso autore di Scream: ecco The Waterfront, la serie Netflix che sta facendo impazzire tutti

Dallo stesso autore di Scream, ecco The Waterfront, la serie Netflix che sta mandando in visibilio gli appassionati di crime drama: un mix potente di suspense, dramma familiare e un pizzico di horror.

Si scopre che The Waterfront ruota attorno ai segreti oscuri della famiglia Buckley, e subito si ha la sensazione di trovarsi davanti a qualcosa di diverso ed emozionante. È interessante notare come la serie, pur restando nel territorio del crime, punti su suspense intensa e tensione emotiva. Per chi ama le storie complesse: vale davvero la pena tuffarsi subito nella visione.


Un family drama con radici profonde nel crime

È evidente che The Waterfront si presenta come un dramma familiare intriso di crime, in cui la famiglia Buckley, di fronte a devastanti problemi economici, decide di ricorrere al traffico di droga per salvare l’impero ittico costruito nei decenni.


Ambientata nella fittizia cittadina di Havenport, Carolina del Nord, la serie è ispirata a una storia reale: il padre di Kevin Williamson, infatti, smistava droga usando la propria barca da pesca negli anni Ottanta, un episodio che oggi viene reinterpretato in chiave narrativa più adulta e cruda.

Il cast è di primo livello: Holt McCallany interpreta Harlan, il patriarca; Maria Bello è la moglie Belle; Jake Weary interpreta Cane, il figlio in crisi; e Melissa Benoist è Bree, la figlia con un passato tormentato. Non mancano poi interpreti di spicco come Topher Grace nei panni del narcotrafficante Grady, che porta una tensione ulteriore allo show.

L’atmosfera della serie è fortemente influenzata dalla sua ambientazione: il porto, le barche, il mare grigio e inquietante fanno da sfondo a un mondo in cui il confine tra bene e male è sempre più sottile. Ogni episodio aggiunge un nuovo tassello a un mosaico narrativo stratificato, in cui nulla è mai come sembra.


Un altro punto forte è l’equilibrio tra introspezione psicologica e azione: le scelte morali dei personaggi, spesso al limite, generano conflitti profondi e reazioni imprevedibili. La scrittura evita il moralismo e preferisce esplorare le zone grigie, lasciando allo spettatore il compito di tirare le somme.

Un perfetto connubio di tone crime e family drama

È interessante notare come la sceneggiatura riesca a equilibrare triplice elementi: la sospensione psicologica, la discesa nel crime e un’intensa dinamica familiare. Il paragone con Ozark o Yellowstone non è casuale, ma qui c’è un’aggiunta di impronta horror, tipica del tocco di Williamson.


Il ritmo è sostenuto, la tensione palpabile, eppure la serie non rinuncia a soffermarsi sui legami tra i personaggi. Le interazioni tra Harlan e Cane offrono gli momenti più intensi: due generazioni a confronto, unite dalla paura di fallire e dal desiderio di proteggere l’eredità familiare.

Sul piano visivo, gli intermezzi horror sono calibrati con saggezza – basti pensare all’episodio inaugurale con un cameo The Vampire Diaries di Zach Roerig e Matthew Davis – e alla sensazione angosciante evocata dai titoli di testa, con l’acqua increspata e la luce cupa.


Un ulteriore elemento che distingue The Waterfront dalle altre serie crime è la complessità dei personaggi femminili. Belle e Bree non sono semplici figure di contorno: sono donne forti, combattute, con un passato difficile e un ruolo chiave nello sviluppo della trama. Questo rende la narrazione più ricca e multilivello.

Perché The Waterfront è già un cult estivo

Chi cerca una serie da binge-watch estiva troverà in The Waterfront un perfetto mix di suspense, colpi di scena, relazioni tese e un’atmosfera da soap moderna.

  • Il tema della “famiglia corrotta” riunisce elementi che vanno dal noir al glossy drama anni Ottanta, ma senza perdere mordente né suspense.
  • La presenza di narrazioni impegnative sulla disfunzione emotiva rende la visione coinvolgente e irriverente, senza scadere nel banale melodramma.
  • Il cast solidissimo mette in scena trasformazioni credibili: Harlan è tormentato, Cane ansioso, Bree fragile ma determinata. Anche Topher Grace dona un tocco efficace come antagonista.

Ogni episodio si chiude con un cliffhanger che invita a cliccare subito su “guarda il prossimo”. L’effetto è quello di una dipendenza narrativa: più si va avanti, più si desidera sapere fino a dove si spingeranno i Buckley pur di proteggere i propri segreti.

La critica si è già espressa con toni positivi, sottolineando come la serie riesca a unire intrattenimento e profondità. Certo, qualche imperfezione c’è: alcuni passaggi sono forse un po’ affrettati, e certe svolte possono sembrare eccessive. Ma proprio queste “sbavature” rendono il tutto più autentico, meno costruito a tavolino.

Qualcosa si crede di intravedere: una saga su più stagioni, più lunga e più oscura. Kevin Williamson lo ha lasciato intendere, definendola “una versione adulta e pericolosa di Dawson’s Creek”.

Alla fine, The Waterfront convince per eccesso: gli intrecci famigliari disfunzionali, i segreti da occultare e la sempre presente paura di affondare. Per chi ama i crime thriller con forte tensione psicologica, è un’occasione da non perdere.

The Waterfront è una serie crime Netflix che pesca a piene mani dal vissuto personale del suo creatore, Kevin Williamson, arricchita da un cast autorevole e da un equilibrio efficace tra suspense e dramma familiare. Un “crime soap” per amanti delle storie intense, non perfette forse, ma decisamente avvincenti.

Foto © Netflix


Segui The Wardrobe su


Articoli Correlati