Menu Chiudi
DIY

Come creare un orto verticale in balcone con materiali di recupero

Trasforma oggetti di recupero in un orto verticale sul balcone, combinando sostenibilità, risparmio e gusto: guida pratica con pallet, bottiglie e cassette, idee creative e piante perfette per ogni livello.

Come creare un orto verticale in balcone con materiali di recupero

Creare un orto verticale in balcone con materiali di recupero è un’idea green e creativa che trasforma oggetti inutilizzati in un piccolo giardino sospeso. Facilita l’autoproduzione di erbe aromatiche e ortaggi, rendendo ogni pranzo più sostenibile e gustoso.

È interessante notare che realizzare un orto verticale in balcone offre subito una sensazione di soddisfazione: si prende un’idea semplice e, con un po’ di manualità, la si trasforma in qualcosa di vivo. Chi si avvicina a questo progetto scopre che, più che un hobby, può diventare un piccolo gesto di ecologia domestica. Per iniziare serve solo uno spazio verticale, vero? Ed ecco il bello: con pallet, cassette o borracce si può costruire una struttura pratica ed economica. Tutte le informazioni che seguono guidano passo dopo passo chi voglia cimentarsi, lasciando stimoli e domande lungo il cammino. Se serve già qualche idea concreta da provare, ecco un primo spunto: recuperare un vecchio pallet, pulirlo e trasformarlo in una “tasca” per piantine… ma andiamo avanti.


Si crede che la scelta del materiale di recupero influenzi l’estetica, ma anche la sostenibilità ambientale del progetto. Un orto verticale in pallet, ad esempio, è rustico e resistente, soprattutto se protegge le pareti del balcone con un telo traspirante. Oppure si può puntare su bottiglie di plastica appese, perfette per coltivare erbe aromatiche in file ordinate. È interessante notare come questi “contenitori” riescano a trattenere acqua e terriccio senza ingombrare prezioso spazio orizzontale.


Vantaggi del riciclo per un orto verticale

Il recupero creativo è molto più di un semplice risparmio: valorizza ciò che è già disponibile, riducendo rifiuti e impatto ambientale. Chi affronta questo progetto scopre una soluzione economica, perché si usano oggetti di scarto come cassette della frutta, pallet o grondaie. Ogni oggetto possiede un’estetica personalizzata, grazie a finiture naturali o colori sbiaditi che raccontano una storia. E, aspetto da non sottovalutare, i materiali recuperati sono spesso resistenti e richiedono poca manutenzione.

Si crede spesso che un orto verticale sia ingombrante, ma con materiali leggeri recuperati – come cassette o bottiglie – si ottiene una struttura pratica e poco invasiva.

Come costruire un orto verticale in pallet

Il pallet è uno dei materiali più usati per un orto verticalizzato su balcone. Per iniziare, occorre procurarsene uno in buone condizioni, magari già levigato. Dopo averlo pulito e, se necessario, verniciato con prodotti atossici, si può passare al fissaggio di un telo traspirante sul retro: serve a trattenere il terriccio e lasciar defluire l’acqua in eccesso.


Una volta preparato il supporto, basta ancorarlo bene al muro del balcone usando ganci o staffe robuste, evitando così incidenti. Si può quindi riempire con terriccio e scegliere le piante più adatte, come legumi rampicanti, insalate o erbe aromatiche. Il pallet consente uno sviluppo verticale ordinato, lasciando lo spazio libero per muoversi e gestire il balcone con più comodità.

Idee alternative: bottiglie, cassette e grondaie

Non serve limitarsi al pallet. Bottiglie di plastica tagliate e appese offrono una soluzione leggera ed efficace per ospitare erbe aromatiche. Se orientate con il collo verso il basso e un foro per il drenaggio, diventano piccole tasche verdi.


Le cassette della frutta, invece, permettono di creare livelli sfalsati su una parete, ideali per alternare ortaggi alti e bassi. Fissandole con staffe si ottiene una struttura modulare, facile da modificare nel tempo.

Interessanti anche le grondaie o tubi in PVC: montati in orizzontale, ospitano coltivazioni lineari come spinaci, rucola o basilico. Il vantaggio? Sono facili da spostare, leggeri e permettono di sperimentare nuove combinazioni stagione dopo stagione.


Ecco una sintesi dei materiali più adatti da riutilizzare:

  • Pallet: robusti, facili da personalizzare, perfetti per strutture stabili;
  • Bottiglie di plastica: leggere, economiche, adatte a spazi stretti;
  • Cassette della frutta: versatili, impilabili, ideali per creare più livelli;
  • Grondaie o tubi PVC: utili per coltivazioni orizzontali e facilmente rimovibili.

Scelta delle piante e irrigazione

Non tutte le piante si adattano allo spazio limitato di un orto verticale. Le varietà migliori sono quelle rampicanti, come fagioli, piselli o cetrioli, che sfruttano l’altezza. Anche le insalate e le piante aromatiche sono perfette: poco ingombranti e resistenti.

Gli ortaggi a bulbo, come cipolle o scalogni, si trovano meglio nei livelli superiori, dove ricevono più luce e hanno un buon drenaggio. Per irrigare in modo efficace, si può realizzare un semplice sistema a caduta con tubi forati: l’acqua scende da un contenitore in alto e irriga i livelli sottostanti in modo uniforme. Un buon terriccio drenante completa il quadro, evitando ristagni dannosi.

Mantenere l’orto verticale: cura e attenzione

Gestire un orto verticale richiede pochi ma importanti accorgimenti. L’esposizione al sole è cruciale: meglio posizionarlo a sud o est, protetto da vento e pioggia intensa. Le potature devono essere frequenti, per stimolare la crescita e prevenire malattie. Conviene raccogliere gli ortaggi appena maturi e integrare fertilizzanti naturali ogni mese, senza eccedere con l’azoto.

Infine, è buona norma proteggere le pareti del balcone con un telo impermeabile o traspirante, così da evitare danni da umidità. Un pizzico di attenzione quotidiana e l’orto ripagherà con un’esplosione di profumi e colori.

come creare orto verticale

Chi prova a fare un orto verticale spesso si chiede: «Che piante aggiungo al secondo livello, quelle che amano ombra e mezz’ombra?». Oppure: «Come far crescere erbe aromatiche senza interrarle troppo?» e ancora «È possibile spostarlo se cambia l’esposizione?». Sono interrogativi utili e stimolanti. Sperimentare è parte del gioco: nessuna soluzione è definitiva, e ogni balcone può diventare una piccola oasi personalizzata.

Foto © stock.adobe


Segui The Wardrobe su


Articoli Correlati