Igienizzare le spugne senza microonde è possibile: ecco il metodo fai-da-te con aceto e limone, sicuro, naturale e perfetto per eliminare i batteri senza rischi.
Le spugne da cucina? Sono piccole bombe batteriche nascoste in bella vista. Si usano ogni giorno, spesso più volte, per lavare piatti, pentole, ripiani… eppure si tende a sottovalutarle. Magari basta strizzarle, metterle sul davanzale al sole e via, come nuove. Ma no, purtroppo non è così semplice: all’interno continuano a proliferare germi e batteri come se nulla fosse. È come pensare che un asciugamano bagnato si igienizzi da solo solo perché si asciuga: assurdo, no?
Ecco perché trovare un modo davvero efficace per pulirle a fondo è diventato essenziale. Anche perché c’è chi continua a usare il microonde convinto che sia la soluzione più rapida. Ma ormai è risaputo che quel metodo è tutto fuorché sicuro.
Molti studi recenti lo sconsigliano apertamente: basta un attimo di disattenzione e si rischia di bruciare tutto, o peggio, di inalare sostanze tossiche rilasciate da alcuni materiali plastici delle spugne. Senza contare che non tutte sopportano le alte temperature: alcune si deformano, altre… semplicemente si sciolgono.
Un modo molto più semplice e pratico è già presente in casa, ed è proprio sotto il naso di chiunque.
Basta un barattolo, dell’aceto e un po’ di pazienza: non serve altro per ottenere una spugna perfettamente igienizzata, senza rischi e con il massimo rispetto dell’ambiente. Una routine che chiunque può adottare senza cambiare abitudini o acquistare prodotti costosi.
Perché evitare il microonde (e cosa usare al suo posto)
La tentazione di infilare la spugna bagnata nel microonde e lasciarla “cuocere” per qualche minuto è forte, anche perché per anni è stato consigliato da riviste, blog e perfino da alcuni esperti. Ma oggi, molti scienziati mettono in guardia: il rischio che la spugna prenda fuoco non è solo teorico.
Inoltre, non tutti i materiali usati nelle spugne sono compatibili con le alte temperature. Alcuni rilasciano sostanze plastiche dannose, che poi finiscono in cucina o sulle mani. Insomma, l’intento di pulire rischia di creare un problema più grande.
Anche il risultato non è sempre garantito: alcune zone della spugna potrebbero non scaldarsi abbastanza, lasciando intatti i microrganismi più resistenti. E così ci si illude di avere un prodotto pulito quando, in realtà, non lo è affatto.
Quindi, cosa usare? Un barattolo di vetro o una ciotola, dell’aceto bianco, qualche goccia di limone e, volendo, un cucchiaino di bicarbonato.
Il procedimento è semplicissimo:
- Versa l’aceto in un contenitore e immergi la spugna.
- Aggiungi alcune gocce di limone per un effetto sgrassante e profumato.
- Lascia in ammollo per almeno 20-30 minuti.
- Risciacqua bene sotto acqua corrente e lascia asciugare all’aria.
L’aceto ha un effetto disinfettante naturale, capace di uccidere gran parte dei batteri più comuni presenti nelle spugne. Il limone, oltre a eliminare gli odori, aiuta a sciogliere il grasso. E il bicarbonato? Utile per aumentare la forza pulente, ma opzionale.
Un altro vantaggio? Questo metodo è completamente sicuro, non rischia di danneggiare superfici o rilasciare fumi nocivi, e può essere usato anche per spugne da bagno o quelle multiuso, spesso dimenticate ma ugualmente esposte allo sporco.
Quando farlo e ogni quanto sostituire le spugne
Ci si chiede spesso ogni quanto andrebbero igienizzate le spugne, ma la risposta varia a seconda dell’uso. Se si usano tutti i giorni per pulire piatti, piani di lavoro e superfici della cucina, allora almeno una volta ogni due giorni è consigliabile un trattamento igienizzante.
Per chi vive con bambini piccoli o animali domestici, potrebbe essere utile farlo anche più spesso, specie dopo aver pulito superfici dove si preparano alimenti crudi come carne o pesce. I batteri, in questi casi, trovano terreno fertile e si diffondono velocemente.
In alternativa, esistono anche altri metodi naturali:
- Acqua bollente e bicarbonato: immergere la spugna in acqua bollente con un cucchiaio di bicarbonato.
- Olio essenziale di tea tree: poche gocce aggiunte all’aceto aumentano l’effetto antibatterico.
- Amuchina naturale fai-da-te: con acqua ossigenata e bicarbonato, in piccole dosi.
- Esposizione al sole: utile per asciugare bene la spugna, ma da sola non basta a disinfettare.
Ma anche il metodo più efficace non può fare miracoli se la spugna è già vecchia, usurata o maleodorante. In quel caso, meglio non rischiare: si consiglia di sostituirla ogni 2 settimane. Anche se sembra ancora buona, l’interno può nascondere un intero ecosistema di microbi.
Piccolo trucco extra: se si desidera prolungarne la durata, dopo ogni utilizzo è utile strizzarla bene e lasciarla asciugare completamente in un luogo ventilato. L’umidità costante è il nemico numero uno.
Un piccolo gesto che cambia tutto (anche per l’ambiente)
Spesso si pensa che per igienizzare servano solo prodotti chimici e tecnologie. In realtà, alcune delle soluzioni più semplici e green sono anche le più efficaci.
Utilizzare ingredienti naturali come l’aceto è anche un modo per ridurre l’inquinamento domestico, evitando detergenti aggressivi e flaconi di plastica. E non solo: la casa profuma, la pelle delle mani ringrazia e si spende meno.
In un periodo in cui si cerca sempre di più la sostenibilità anche nei piccoli gesti quotidiani, prendersi cura delle spugne in modo intelligente può fare la differenza. Per la salute, per il portafogli e per l’ambiente.
E se ci pensi bene, tutto parte da un oggetto semplice, spesso trascurato. Chi avrebbe mai detto che la spugna potesse diventare una protagonista della pulizia consapevole?
Vale davvero la pena continuare a rischiare con il microonde? Basta un barattolo, un po’ d’aceto e qualche minuto di pazienza per dire addio ai batteri senza complicazioni. E forse è proprio questa la rivoluzione silenziosa che serve in ogni cucina.
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