Viaggio in Alsazia tra agosto e settembre: vigneti dorati, borghi fiabeschi e mercatini autentici per un’esperienza fuori dal tempo e piena di sapore.
C’è qualcosa di magico nel viaggiare in Alsazia a cavallo tra fine estate e inizio autunno. Le giornate si accorciano piano piano, il sole accarezza i tetti spioventi delle case a graticcio e i profumi dei mercatini iniziano a confondersi con quelli dell’uva matura. Non si tratta solo di una meta da cartolina, ma di un luogo dove ogni dettaglio sembra voler raccontare qualcosa.
Chi ha voglia di allontanarsi dalla solita routine, magari prima che arrivi il freddo vero, trova qui una pausa che sa di natura, tradizione e lentezza. L’ideale per ricaricarsi, anche solo per qualche giorno, lasciandosi coccolare da sapori sinceri e panorami che sembrano dipinti a mano.
Tra filari d’oro e vendemmia: l’Alsazia che profuma di uva
Ad agosto inoltrato, le colline dell’Alsazia iniziano a vestirsi di colori caldi. Le viti, cariche di grappoli, cambiano tono giorno dopo giorno, anticipando la raccolta. Camminare tra i filari in questo periodo significa respirare un’aria diversa, dolce, quasi sognante. Si incrociano piccoli trattori, si sentono voci in lontananza, mani esperte che scelgono grappoli come se fossero gioielli.
Qui il vino non è solo una questione di gusto, ma qualcosa che appartiene alla vita quotidiana. Le famiglie che gestiscono le cantine lo fanno da generazioni e lo si capisce da come ne parlano, con gli occhi che si illuminano a ogni sorso raccontato. Le cosiddette Strade del Vino, tipo quella che collega Colmar a Obernai, sono un invito a perdersi tra soste improvvisate e scorci nascosti.
Al calar del sole, tutto rallenta. Le ombre si allungano tra i vigneti, e quel silenzio interrotto solo dal canto degli uccelli o da un trattore in lontananza… beh, ha qualcosa di terapeutico. Chi ama i tramonti, qui ne troverà di quelli che restano impressi a lungo.
Borghi che sembrano dipinti: l’Alsazia più autentica
Ogni borgo alsaziano ha una sua personalità. Alcuni sono più famosi, altri più nascosti, ma tutti condividono un’aria da fiaba. Riquewihr, ad esempio, è un groviglio di viuzze con case color pastello, balconi fioriti e insegne in ferro battuto. Pare quasi di sentire le carrozze di un tempo, o di vedere una scena uscita da un film in costume.
E poi c’è Eguisheim, spesso meno affollato, ma di una bellezza quasi commovente. Camminare tra le sue case rotondeggianti, con porte di legno e fiori ovunque, è come infilarsi in una poesia. Anche Kaysersberg ha il suo fascino, con quel ponte coperto che fa da cornice a scorci che sembrano usciti da un acquerello.
In questo periodo, capita spesso di incappare in mercatini artigianali dove la gente del posto vende marmellate fatte in casa, salumi speziati o vecchi libri con dediche sbiadite. E c’è sempre qualcuno che ti racconta qualcosa, senza fretta, con quell’accento che suona familiare anche se non si conosce il francese.
Tra i posti da segnare in agenda:
- Colmar, con i suoi canali e le case riflesso sull’acqua
- Hunawihr, minuscolo e silenzioso, con una chiesa che sembra vegliare sulle vigne
- Turckheim, dove ancora si sente il canto del guardiano notturno
Ogni borgo ha il suo ritmo. Basta sedersi su una panchina e osservare. Una signora che annaffia i gerani, un bambino che corre con un pezzo di pane in mano, un cane che sonnecchia all’ombra. Dettagli minuscoli, ma pieni di vita.
Sapori veri: mercatini, feste e tradizioni da assaggiare
C’è chi parte per vedere e chi per mangiare. In Alsazia, è difficile separare le due cose. Tra agosto e settembre, ogni fine settimana porta con sé una festa, una sagra, un mercatino. Le piazze si riempiono di tavoli in legno, profumi intensi e voci allegre.
I banchi si rincorrono tra spezie, formaggi, dolci e bottiglie di vino dal vetro spesso. Il kougelhopf, con la sua forma inconfondibile, troneggia ovunque. Profuma di burro e mandorle, e basta un morso per capire perché qui sia così amato.
Poi ci sono i bretzel ancora caldi, i piatti di choucroute fumante, le birre locali servite in boccali spessi. E i formaggi? Forti, decisi, di quelli che rimangono nella memoria (e un po’ anche nella borsa, se non sono chiusi bene!).
Da provare assolutamente:
- Pane nero alle noci o alle spezie
- Miele artigianale raccolto nelle vallate
- Vino bianco servito freddo, magari durante una sagra all’aperto
Quello che colpisce di più, però, è l’energia della gente. Ogni prodotto viene raccontato, spiegato, offerto con un sorriso vero. Non è solo vendita, è condivisione. E si sente.
Viaggiare in Alsazia tra agosto e settembre è come sfogliare un album di ricordi che non si sono ancora vissuti. Ogni borgo, ogni piatto, ogni tramonto tra i filari ha qualcosa da dire. Basta ascoltare con attenzione, lasciandosi andare a un ritmo più lento, più umano.
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