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Piante e fiori

Cura delle orchidee in primavera: cosa fare e cosa evitare

Cura delle orchidee in primavera: la stagione perfetta per rinnovare la vitalità delle tue piante e aiutarle a fiorire in tutta la loro bellezza. Ma sai davvero cosa fare e cosa evitare?

Cura delle orchidee in primavera: cosa fare e cosa evitare
Cura delle orchidee in primavera: cosa fare e cosa evitare

Con l’arrivo della primavera, le orchidee iniziano un nuovo ciclo di crescita. Temperature più miti, luce crescente e maggiore umidità possono fare meraviglie, ma anche creare problemi se non si interviene nel modo giusto.

Hai già controllato il substrato? Inizia da lì. Prima ancora di parlare di concime, potature o esposizione, è utile osservare attentamente le radici e il vaso. Spesso, i problemi nascono proprio sotto la superficie.


Quando e come rinvasare le orchidee

Il periodo primaverile è uno dei momenti migliori per il rinvaso delle orchidee, soprattutto se le radici stanno uscendo dal vaso o il substrato appare deteriorato. Ma attenzione: rinvasare non significa semplicemente cambiare vaso. Si tratta piuttosto di dare nuova vita alla pianta, eliminando vecchi resti e offrendo un ambiente più sano.


Meglio agire con delicatezza. Le radici delle orchidee sono piuttosto fragili: prima di tutto vanno lavate sotto acqua tiepida e controllate una ad una. Quelle marroni o molli si tagliano via con una forbice disinfettata. Si crede che questo passaggio sia superfluo, ma in realtà può fare la differenza tra una pianta che rifiorisce e una che marcisce.

Quanto al substrato, meglio scegliere una miscela specifica per orchidee a base di corteccia di pino, sfagno e perlite. I comuni terricci per piante verdi vanno evitati: trattengono troppa acqua e fanno marcire le radici.

Un altro segnale da non ignorare: se la pianta sembra stanca o le foglie iniziano a raggrinzirsi, potrebbe essere un buon momento per valutare il rinvaso, anche se non programmato. In certi casi, l’istinto conta più del calendario.


Cosa fare e cosa evitare con luce, acqua e concime

Appena le giornate si allungano, è fondamentale regolare luce, acqua e concime in modo coerente con le nuove esigenze della pianta. E qui entrano in gioco alcune regole d’oro da non sottovalutare:

  • Posizionare l’orchidea in un punto luminoso, ma mai sotto il sole diretto. Meglio una finestra esposta a est o, se a sud, con una tenda leggera.
  • Innaffiare solo quando le radici appaiono argentee: troppa acqua è nemica n.1 delle orchidee. Meglio meno che troppo.
  • Usare un concime specifico per orchidee, diluito più del necessario. In primavera si può fertilizzare ogni 15 giorni, ma sempre su substrato umido.
  • Evitare sbalzi termici: anche se le temperature sono più miti, un colpo d’aria serale può essere fatale.

Può sembrare eccessivo, ma ogni piccolo dettaglio conta. L’orchidea è una pianta elegante, ma anche piuttosto sensibile agli eccessi di attenzione.


Alcuni preferiscono utilizzare acqua piovana o distillata, soprattutto in zone con acqua molto dura. Una piccola accortezza che può prevenire tanti problemi invisibili a occhio nudo. Anche scegliere il coprivaso giusto fa la sua parte: meglio se permette una buona aerazione.

Errori comuni che impediscono la fioritura

Capita spesso che, pur con tutte le cure del caso, l’orchidea non fiorisca. E allora si pensa che sia una pianta difficile o addirittura che sia “finita”. In realtà, molte volte la causa sta in piccoli errori di gestione che si ripetono nel tempo.


Uno dei più frequenti? Lasciare la pianta nello stesso vaso per anni, ignorando che il substrato si degrada e le radici soffocano. Oppure usare l’acqua del rubinetto, troppo calcarea, che col tempo danneggia le radici e blocca l’assorbimento dei nutrienti.

Altre volte, si sbaglia a potare lo stelo: dopo la fioritura, se lo stelo è ancora verde, si può tagliare appena sopra un nodo per stimolare una nuova crescita. Ma se è secco, va rimosso del tutto.

Cura delle orchidee in primavera

Infine, occhio al vaso trasparente: si usa proprio per osservare lo stato delle radici e capire quando intervenire. Se è pieno di condensa o le radici appaiono marroni, qualcosa non va.

Un ultimo consiglio? Ogni orchidea ha un carattere tutto suo. C’è quella che rifiorisce in pochi mesi e quella che ci mette un anno. L’importante è non perdere la pazienza: anche l’attesa fa parte del gioco.

Prendersi cura delle orchidee in primavera non richiede magie, ma attenzione, pazienza e un po’ di osservazione. E se qualcosa non funziona subito, poco male: è proprio sbagliando che si impara come farle rifiorire davvero.

foto © stock.adobe


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