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Cinema e TV

La casa nella prateria: iniziate le riprese del reboot Netflix, ecco il nuovo cast

Scopri tutto sul reboot Netflix de La casa nella prateria: cast rinnovato, riprese in Canada e nuovi dettagli sulla storia della famiglia Ingalls. In arrivo nel 2026.

La casa nella prateria: iniziate le riprese del reboot Netflix, ecco il nuovo cast

Si sente già aria di polvere e praterie leggendarie da quando la serie reboot de La casa nella prateria è entrata in produzione. Si parla di un reboot Netflix che punta a rinnovare un classico amato, con nuove presenze e volti freschi, ma senza tradire lo spirito originario. In gioco non c’è solo nostalgia, ma la volontà di rivisitare una storia che ha segnato intere generazioni.

È interessante notare che le riprese siano iniziate in Canada, scelta che rispetta autenticità e scenografie naturali. Si crede che il risultato sarà una miscela intrigante di dramma familiare, sopravvivenza e un pizzico di riflessione storica. Se si cerca qualcosa per approfondire, forse vale la pena guardare le prime foto del cast: sono subito un’ancora concreta alla curiosità.


Il reboot Netflix de La casa nella prateria prende vita

Nel nuovo reboot Netflix de La casa nella prateria, emerge subito una volontà di rinnovamento: il cast è giovane, promettente, e allo stesso tempo legato a una certa autenticità. Il ruolo di Charles Ingalls è affidato all’australiano Luke Bracey, che aveva già mostrato carisma in “Point Break” – ed è interessante notare come quel carisma venga ora dirottato su un patriarca americano del XIX secolo. Al suo fianco, Crosby Fitzgerald interpreta Caroline Ingalls con delicatezza: si crede che il suo volto trasmetta forza e tenerezza insieme. Per il ruolo di Laura Ingalls, invece, è stata scelta Alice Halsey, già vista in “Lezioni di chimica”: una giovane determinata, che pare incanalare perfettamente lo spirito pionieristico.


Accanto al nucleo familiare, figurano altri personaggi che arricchiscono la narrazione: Skywalker Hughes sarà Mary Ingalls, la sorella maggiore; Warren Christie interpreterà il veterano John Edwards, figura che promette saggezza e conflitto interiore. Jocko Sims vestirà i panni del dottor George Tann, medico afroamericano ispirato a una persona reale, mentre Meegwun Fairbrother e Alyssa Wapanatâhk saranno Mitchell e White Sun: intrecci con la comunità indigena che sembrano dare profondità alla saga.

Nuovo cast e ambientazioni autentiche nelle praterie del Canada

Il set in Canada garantisce scenari spettacolari, ma anche rigidi climi invernali: si racconta già di lunghe giornate tra neve e cieli aperti. È interessante notare come l’ambientazione scelga un richiamo estetico alla versione originale, senza rinunciare a dettagli storici più accurati – dalla tempestività delle riprese ai costumi, fino alle scenografie “sporche” e vissute. Quella sensazione di vita dura e genuina che si respirava tra le pagine di Laura Ingalls Wilder, sembra voler tornare in scena.

La produzione celebra anche l’inclusività storica: la figura del dottor Tann, nella realtà, aveva curato un’epidemia di malaria nel Kansas, e la sua presenza nella serie sottolinea un racconto più sfaccettato del West. Niente cliché scontati, si spera, ma un modo per riconoscere un passato spesso ignorato. Vale la pena chiedersi: riuscirà questa serie a unire spettacolo e rigore storico?


Tra nostalgia e modernità: perché seguire la serie reboot

Si potrebbe dire che La casa nella prateria di Netflix abbia davanti una sfida non da poco. La versione cult di Michael Landon, trasmessa tra il 1974 e il 1983, aveva catturato un’intera generazione, con un mix di valori familiari e storie delicatamente morali. Ora, con un reboot in otto episodi, c’è il tentativo di combinare la medesima essenza con un linguaggio attuale e immagini affascinanti. È curioso notare come la showrunner Rebecca Sonnenshine parli di “dramma familiare pieno di speranza, sopravvivenza ed epica americana”: una triplice promessa che punta in alto.

Il 2026 sarà l’anno di debutto, e la serie arriva in un momento storico in cui si vive una rinascita dell’interesse per i period drama: basta guardare il successo di serie come “1883” o “Bridgerton” per capire come il pubblico sia affamato di storie del passato, ma raccontate con qualità moderna. Si crede che La casa nella prateria possa inserirsi in questo filone, ma con un’identità propria. Vale la pena tenere d’occhio i trailer, le clip, la colonna sonora, e – perché no – le prime reazioni del pubblico. Chi ha amato la saga cartacea, potrebbe ritrovare motivi di orgoglio e memoria. Chi non l’ha mai vista, si troverà a scoprire un mondo affascinante e genuino.


Che cosa attende il pubblico del reboot Netflix?

La nuova serie promette di coprire il viaggio della famiglia Ingalls dal Midwest all’Ovest, nel periodo tra 1872 e 1894: anni di spostamenti, lavoro nei campi, costruzioni, epidemie, innamoramenti e piccoli e grandi drammi quotidiani. Si racconta che non mancheranno episodi dedicati alle tensioni con il governo USA e con le popolazioni native, segnale che il tono sarà più maturo e complesso rispetto alla versione degli anni Settanta.

Si crede che ci saranno scene di pericolo – in cui la salute, la terra, e la speranza sono continuamente in gioco – e momenti più intimi, in cui i sentimenti familiari, l’amicizia, o l’incertezza di un domani sconosciuto avranno più spazio. E se la serie vuole parlare anche di storia, non può dimenticare l’aspetto educativo: il pubblico più giovane scoprirà un pezzo di Storia americana, narrato non come manuale ma come esperienza vissuta.


ecco il nuovo cast del reboot
Cast reboot La casa nella prateria © Netflix Tudum su X

Insomma, vale la pena chiedersi: la energia del nuovo cast saprà tenere testa alle aspettative? Riuscirà lo stile Netflix, moderno e ad alto budget, a rispettare quella magia “ruvida” del romanzo originale?

Foto copertina © Facebook


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