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Viaggi

Un tuffo nella storia e natura di Sainte Marie, l’isola dei pirati del Madagascar

Sainte Marie è un’isola del Madagascar fuori dalle rotte più battute: balene, pirati, foreste e acque cristalline. Scopri cosa rende questo luogo così speciale.

Un tuffo nella storia e natura di Sainte Marie, l’isola dei pirati del Madagascar

Nel cuore dell’Oceano Indiano esiste un luogo dove il tempo sembra essersi fermato. Un’isola fatta di sabbia bianchissima, lagune tranquille e racconti sussurrati dal vento. Si chiama Sainte Marie, o Nosy Boraha, ed è una di quelle mete che non si dimenticano facilmente.

Sainte Marie tra balene e acque cristalline

Non serve essere biologi marini per restare incantati davanti al passaggio di una megattera. A Sainte Marie, tra giugno e settembre, è uno spettacolo piuttosto comune. Le balene a gobba si avvicinano alla costa per la stagione dell’accoppiamento, regalando momenti che sembrano usciti da un documentario, ma vissuti in prima persona.


Le acque trasparenti sono un invito continuo a tuffarsi, sia con la maschera che con le bombole. Qui il mare non è solo blu: è abitato da coralli danzanti, pesci che sembrano usciti da una tavolozza di acquerelli e grotte sottomarine che raccontano storie silenziose. Le immersioni a Sainte Marie non sono solo attività ricreative, ma piccoli viaggi dentro un ecosistema sorprendente.


Lungo la costa, si incontrano piscine naturali, scavate dalla roccia e accarezzate dalle onde. Tratti di mare quasi immobili, protetti da formazioni rocciose antiche, dove è impossibile non fermarsi per un bagno lento, fuori dal tempo. Ogni spiaggia, ogni cala nascosta, sembra voler raccontare qualcosa a chi ha voglia di ascoltare.

Pirati, leggende e tombe misteriose

La storia di Sainte Marie non è meno affascinante del suo paesaggio. Tra il Seicento e il Settecento, l’isola era diventata il nascondiglio preferito di pirati e corsari. Uomini di mare, senza legge, che cercavano rifugio tra le sue baie e le sue foreste fitte.

Ancora oggi, si può camminare tra le lapidi consumate del Cimitero dei Pirati, uno dei pochissimi al mondo. Pietre scolpite, spesso inclinate o spezzate, con simboli ormai quasi illeggibili, che custodiscono le spoglie di figure mitiche come il capitano Kidd. Non serve molta immaginazione per sentire l’eco delle loro storie, soprattutto quando il cielo si fa grigio e il vento soffia più forte.


L’Ilot Madame, una minuscola isola a pochi minuti di barca dalla costa principale, nasconde tra la vegetazione rovine che parlano di traffici, assalti e nascondigli. Anche il Forte di Flacourt, costruito per difendere l’isola, oggi offre uno sguardo suggestivo sul mare e su un passato tumultuoso fatto di conquiste e tradimenti.

Più che luoghi storici, questi posti sembrano angoli fuori dalla realtà. Si cammina tra la storia e la leggenda, senza sapere bene dove finisce l’una e comincia l’altra.


Una biodiversità da lasciare senza parole

Chi pensa al Madagascar, pensa subito a foreste, lemuri e colori intensi. Sainte Marie non fa eccezione. La foresta di Ikalalao, che si trova proprio nel cuore dell’isola, è un labirinto verde dove ogni passo è una scoperta. Ma attenzione: per esplorarla serve una guida esperta. Non tanto per orientarsi, quanto per capire davvero cosa si sta guardando.

Tra i rami si muovono silenziosi i lemuri, spesso invisibili se non fosse per i loro versi improvvisi. E sopra le cime, vola un rapace raro: il falco di Sainte Marie, difficile da avvistare ma affascinante da ascoltare. Anche chi non si considera un appassionato di fauna finirà per camminare col naso all’insù.


La flora non è da meno. Orchidee selvatiche, felci monumentali e piante che sembrano uscite da un sogno tropicale trasformano la foresta in un piccolo Eden. Non è una passeggiata qualsiasi: è un’immersione completa nella natura del Madagascar, fatta di suoni, odori e visioni che difficilmente si dimenticano.

Cosa fare a Sainte Marie: non solo relax

Una volta arrivati a Sainte Marie, viene spontaneo rallentare. Ma tra un bagno e un tramonto, ci sono esperienze che vale la pena vivere. Prima fra tutte, l’avvistamento delle balene: ci sono tour organizzati, barche piccole e silenziose, che rispettano la distanza ma permettono di osservare tutto da vicino.

Poi c’è lo snorkeling tra le barriere coralline, perfette per chi non vuole immergersi in profondità ma desidera comunque scoprire la vita sotto il pelo dell’acqua. Alcuni punti dell’isola sembrano fatti apposta per questo: mare calmo, visibilità perfetta e pesci a pochi metri dalla riva.

Per chi ama camminare, ci sono sentieri lungo la costa o attraverso piccoli villaggi di pescatori. Basta poco per allontanarsi dal mare e ritrovarsi tra palme e case di legno, dove il tempo sembra avere un altro ritmo. E se la storia affascina più della natura, allora vale la pena dedicare una giornata ai resti del passato: dal cimitero alle rovine, ogni tappa racconta un pezzo di mondo perduto.

isola di Sainte Marie

In fondo, Sainte Marie non chiede nulla. Basta arrivare e lasciarsi andare. Con una macchina fotografica, un paio di scarpe comode e un pizzico di curiosità, l’isola fa tutto il resto.

Foto © stock.adobe


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