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Ripara i muri con umidità di risalita: guida fai da te semplice ed efficace

Scopri come combattere l’umidità di risalita nei muri con un metodo fai da te semplice, economico ed efficace. Guida pratica per pareti asciutte e sicure.

muro con umidità di risalita
Ripara i muri con umidità di risalita: guida fai da te semplice ed efficace

Non serve chiamare subito un muratore per liberarsi dell’umidità di risalita. A volte, basta un po’ di pazienza, qualche attrezzo e la voglia di rimboccarsi le maniche. Con qualche accorgimento mirato, è possibile affrontare il problema anche da soli, senza spendere cifre spropositate.

L’umidità capillare, infatti, non è così rara come si pensa. Soprattutto nelle case datate, con fondamenta poco isolate o costruite con materiali che oggi sembrano preistoria. Ma il bello è che, anche senza ricorrere subito a soluzioni professionali, si può iniziare a contrastarla in modo concreto.


Umidità nei muri: come riconoscerla senza sbagliare

Non serve essere un esperto per accorgersi che qualcosa non va. Quando l’acqua comincia a risalire dai pavimenti attraverso i muri, i segnali diventano piuttosto evidenti. Macchie scure che si allungano verso l’alto, intonaco che si sfalda, un odore di muffa che sembra uscito da una cantina abbandonata. E poi la sensazione di freddo al tatto, quel muro che pare sempre bagnato.


Capire se si tratta davvero di umidità di risalita è importante, perché non tutte le infiltrazioni si comportano allo stesso modo. Qui, l’acqua si insinua lentamente, risalendo per capillarità. Una specie di spugna che risucchia liquidi dal basso. E per esserne certi, ci sono dei piccoli test che si possono fare anche da soli:

  • Osservare bene: le macchie partono sempre dalla base e salgono.
  • Toccare il muro: se l’intonaco è freddo o umido, qualcosa non quadra.
  • Annusare l’aria: quell’odore stantio di umido è piuttosto inconfondibile.
  • Verificare le crepe: a volte si nota la muratura scoperta, segno che qualcosa si sta sgretolando.

Aspettare peggiora solo le cose. Quando l’umidità inizia a farsi strada, non si ferma da sola. E più a lungo resta indisturbata, più ci vorrà tempo (e soldi) per rimettere a posto tutto.

Preparare i muri umidi: prima si sistema, poi si tratta

Buttarsi subito sul trattamento non è una grande idea. Prima di passare alla fase operativa, c’è da fare pulizia. E non una qualunque. Qui si tratta di rimuovere tutto ciò che potrebbe ostacolare l’adesione dei prodotti che andremo a usare.


Quindi:

  • Spazzolare via polvere e vecchi residui con una spazzola dura.
  • Eliminare la muffa con detergenti mirati, lasciando asciugare bene.
  • Riparare le crepe visibili con malta da restauro o stucco specifico.
  • Proteggersi con guanti e, se c’è polvere nell’aria, anche una mascherina.

La parte più lunga? L’asciugatura. Serve pazienza: trattare muri ancora umidi non porta da nessuna parte. Meglio aspettare un giorno in più che rifare tutto da capo.


Applicare la malta anti-umidità: la fase più importante

Ora si entra nel vivo. Per bloccare l’umidità di risalita nei muri, si usa una malta idrorepellente, pensata apposta per impedire all’acqua di salire. Non si tratta di una pittura, ma di un materiale piuttosto consistente che crea una vera e propria barriera.

Come si procede:


  • Mescolare la malta secondo le istruzioni, fino a ottenere una pasta densa e senza grumi.
  • Applicarla con la spatola, stendendola bene su tutta la zona colpita. Niente strati troppo sottili o irregolari: deve essere compatta.
  • Livellare con un pennello umido per rendere la superficie più liscia e uniforme.
  • Lasciare asciugare almeno 24 ore, evitando che polvere o urti disturbino la presa.

Un piccolo consiglio: se il muro è molto compromesso, meglio passare due mani di malta, aspettando che la prima si sia indurita del tutto.

Muri asciutti più a lungo: controlli e piccole accortezze

Non basta intervenire una volta sola e dimenticarsene. Se si vuole davvero tenere sotto controllo l’umidità capillare, bisogna osservare e mantenere. Ogni tanto un’occhiata ai muri, un controllo alle superfici, magari in primavera e in autunno, quando i cambi di temperatura possono riattivare vecchie infiltrazioni.

E poi:

  • Pulire regolarmente le pareti trattate per evitare accumuli di sporco.
  • Verificare che non si siano formate nuove crepe o rigonfiamenti.
  • Ripetere il trattamento in caso di ritorno dell’umidità.

Se, nonostante tutto, i muri continuano a bagnarsi, allora è il caso di sentire un esperto. A volte il problema sta nelle fondamenta o in vecchi impianti che perdono. Meglio capirlo subito, piuttosto che aspettare di vedere i muri crollare.

Trattare i muri con umidità senza spendere una fortuna

Combattere l’umidità di risalita fai da te è possibile, con costi contenuti e risultati concreti. Non serve comprare prodotti costosissimi o attrezzature da professionista. Basta agire con metodo e pazienza.

Un trattamento ben fatto può durare anche diversi anni, soprattutto se accompagnato da una buona manutenzione. E nel frattempo, l’aria di casa migliora, l’intonaco non si stacca più, e vivere quegli ambienti torna a essere piacevole.

Gesti semplici per lottare contro umidità in casa.

A volte, per sistemare le cose, non servono magie. Solo un po’ di attenzione in più.

Foto © stock.adobe


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