Scopri il borgo di Nesso, incastonato tra il Lago di Como e le montagne: cascate spettacolari, vicoli antichi e silenzi che raccontano storie. Un luogo dove natura e tempo camminano insieme.
Un minuscolo borgo aggrappato ai fianchi della montagna, dove il verde si fonde con il blu intenso del Lago di Como. Lì, dove l’acqua corre veloce e rumorosa, pare che le giornate si muovano più lente, come se il tempo si fosse preso una pausa. Nesso non ha bisogno di trucchi per farsi notare: basta lasciarsi guidare dai passi, scendere lungo una scalinata lastricata e respirare quell’aria sospesa che sembra raccontare storie dimenticate.
Il fascino segreto di un paese tra lago e montagna
Nesso si nasconde a metà strada tra Como e Bellagio, lontano dal rumore dei gruppi turistici. E forse è proprio questo a renderlo così magnetico. Qui la natura non fa solo da sfondo: prende spazio tra le case, si arrampica sui muri, si insinua nei vicoli. Non sta mai ferma.
Tra tutte le meraviglie, ce n’è una che lascia davvero a bocca aperta: l’orrido. Una fenditura profonda, scavata da due torrenti che portano nomi antichi, Tud e Nosé, e che unendosi danno vita a una cascata impetuosa che si tuffa nel vuoto per più di 200 metri. Il rumore dell’acqua riempie l’aria, la vegetazione selvaggia si arrampica sulle rocce e la luce gioca a nascondersi tra gli spruzzi. Tutto sembra uscito da un sogno un po’ strano, ma perfettamente reale.
A quanto pare, anche Leonardo da Vinci ne rimase colpito: lo descrisse in uno dei suoi appunti, nel Codice Atlantico. Un dettaglio che aggiunge un pizzico di meraviglia in più.
L’orrido e la cascata: un angolo che sembra sospeso
Arrivarci richiede un po’ di voglia: non ci sono scorciatoie, solo gradini antichi che scendono tra le case strette. Qualche sosta è d’obbligo, sia per riprendere fiato che per guardarsi attorno. E quando si arriva al Ponte della Civera, si capisce subito che ne è valsa la pena.
Quel ponte in pietra, curvo come una vecchia schiena, è il punto perfetto per fermarsi. Lì la cascata mostra tutta la sua forza, mentre le case sembrano incollate alla roccia e la vegetazione si prende ogni spazio possibile. C’è qualcosa di primitivo, quasi mitologico, in questo paesaggio.
Se poi si ha la fortuna di arrivare dal lago, in barca o anche in canoa, lo spettacolo cambia ancora: da quellángolazione il borgo sembra galleggiare tra cielo e acqua, tenuto insieme solo dalla forza dell’equilibrio. Ed è proprio quell’equilibrio fragile a renderlo così affascinante.
Cosa vedere a Nesso oltre alla cascata
Sì, la natura domina su tutto, ma Nesso non è solo paesaggio. Il borgo ha un’anima fatta di pietra, legno e silenzio. Non servono grandi monumenti per incuriosire: basta camminare e guardarsi attorno.
Ecco qualche angolo da non perdere:
- La chiesa dei Santi Pietro e Paolo, in posizione rialzata, con quella facciata semplice che quasi chiede permesso.
- La chiesetta di San Martino a Careno, più nascosta, ma immersa nel verde e perfetta per chi ha bisogno di silenzio.
- Il Ponte della Civera, già citato, ma impossibile da non menzionare due volte: è parte del cuore di Nesso.
Camminare tra queste stradine è un po’ come rovistare nei ricordi. Si incontrano vecchie porte, muri storti, scorci che sembrano usciti da un libro illustrato di tanto tempo fa.
Nesso tra escursioni e silenzi: come viverlo davvero
Nesso non si visita con la fretta. Non ha senso correre qui. Si scopre a piccoli passi, lasciandosi guidare dai suoni, dagli odori, dalle curve improvvise dei vicoli.
Chi ama camminare troverà pane per i propri piedi: la Strada Regia, ad esempio, è un vecchio sentiero che collega Como a Bellagio. Passa tra alberi, scorci di lago e piccoli gruppi di case, con panorami che sembrano finti da quanto sono belli.
E poi c’è il lago. Che invita a fermarsi, magari su un muretto, e restare lì a guardare l’acqua che si muove piano. Oppure si può salire su una barca, pagaiare senza meta, e guardare tutto da un’altra angolazione.
Perché scegliere Nesso per una fuga sul Lago di Como
Chi decide di venire a Nesso, non lo fa per la foto perfetta da condividere. Cerca qualcosa di diverso. Qui non c’è rumore, non ci sono file, non ci sono vetrine luminose. Ci sono pietre antiche, il suono di una campana, un’eco lontana di acqua che cade.
Nesso è uno di quei posti che resistono, che restano com’erano, e che proprio per questo lasciano il segno. Non segue il ritmo di nessuno, si tiene stretto il suo.
E allora basta arrivarci. Fermarsi un attimo. Lasciare che sia lui a raccontarti qualcosa, magari con un sussurro d’acqua o uno scricchiolio sotto i piedi. E poi tornare a casa con l’impressione di aver trovato un angolo di mondo che non ha bisogno di cambiare.
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