La nuova serie di Zerocalcare su Netflix, attesa per il 2026, è già tra le notizie più commentate: l’annuncio è arrivato in modo spontaneo e ironico, e ha confermato la presenza della storica voce di Valerio Mastandrea.
C’è chi lo aspettava da tempo, chi sperava in una terza stagione e chi semplicemente non si era mai staccato da quell’universo fatto di sarcasmo, profondità e disegni riconoscibili a prima vista. La conferma ufficiale di un nuovo progetto Netflix firmato Zerocalcare ha rimesso tutto in moto: aspettative, curiosità, e quell’affetto generazionale che accompagna le sue storie.
A chi ha amato Strappare lungo i bordi o Questo mondo non mi renderà cattivo, non serve molto per tornare dentro quei dialoghi taglienti, quelle riflessioni esistenziali, quel senso di malinconia lucida che solo Zerocalcare riesce a rendere così quotidiano e vicino.
Zerocalcare e Netflix: un nuovo capitolo, ma stesso stile
Non è stato svelato ancora nulla sulla trama della prossima serie, ma una cosa è certa: Valerio Mastandrea tornerà a dare voce all’Armadillo, coscienza ruvida e protettiva del protagonista. Il sodalizio tra i due sembra ormai solido, al punto da diventare parte del linguaggio stesso con cui l’autore racconta.
A far scattare l’attenzione, è stata un’affermazione in apparenza innocua di Mastandrea durante un podcast con Alessandro Cattelan, dove ha ammesso che “ne stanno partorendo un’altra”. Una frase forse uscita troppo presto, come ironicamente ha confermato lo stesso Zerocalcare, che ha poi ufficializzato il progetto con un video social pieno di autoironia.
L’uscita è prevista nel 2026, ma l’attesa è già cominciata. Anche senza titoli, senza trailer, senza anticipazioni. Perché quando si parla di Zerocalcare, basta poco per smuovere una comunità intera di spettatori affezionati.
Il successo delle prime due serie: Strappare e non cedere
La prima serie di Zerocalcare per Netflix, Strappare lungo i bordi, è uscita nel 2021 ed è stata subito un caso. Sei episodi brevi, intensi, capaci di alternare umorismo e dolore con una precisione quasi chirurgica. Il racconto di un viaggio, ma anche di una presa di coscienza. Il personaggio di Zero, con Sarah e Secco, ha mostrato una generazione alle prese con il lutto, la crescita, il fallimento.
Due anni dopo è arrivata Questo mondo non mi renderà cattivo (2023), ancora più carica di tematiche sociali e tensioni attuali. Stavolta al centro c’è il ritorno di un amico, Cesare, e il peso delle scelte in un contesto urbano sempre più polarizzato. La serie ha colpito per la sua capacità di raccontare conflitti e contraddizioni senza scadere nel moralismo.
Ciò che accomuna entrambi i lavori è uno stile riconoscibile, fatto di citazioni pop, voce narrante onnipresente, disegni minimali ma potenti. E un tono che riesce a parlare di politica, ansie, amicizia e disagio esistenziale con disarmante sincerità.
L’attesa per il 2026: aspettative, voci e mistero
A oggi, non si conosce quasi nulla della nuova serie Netflix di Zerocalcare. Nessuna anticipazione sulla trama, nessun nome ufficiale. Solo un dato certo: sarà ancora una volta una storia capace di toccare corde personali, collettive, e probabilmente anche nuove.
Si ipotizza che il tema possa essere legato a una dimensione più intima, oppure che venga esplorato un contesto diverso dal solito. Ma per ora, si può solo immaginare. Quello che è chiaro è che l’attesa è già partita, alimentata anche dall’affetto verso un autore che ha saputo farsi portavoce di una sensibilità rara, quasi mai rappresentata con tanta verità.
Chi ha seguito la sua evoluzione dal fumetto alle piattaforme, sa quanto ogni progetto sia costruito con attenzione maniacale. E anche se i tempi sono lunghi, il risultato non delude mai.
Nel frattempo, si continuerà a rileggere le storie, rivedere le serie precedenti, riconoscersi in quelle battute che sembrano leggere i pensieri. Perché, in fondo, Zerocalcare ha dato una forma a ciò che molti non sapevano nemmeno di voler dire.
Foto © Netflix