Scopri The Runarounds, il teen drama musicale di Prime Video che unisce sogni, amicizia e atmosfere vintage. Una serie fresca, positiva e tutta da ascoltare.
Chi ama le serie come Daisy Jones & The Six o Outer Banks troverà in The Runarounds una ventata d’aria fresca. Il racconto di cinque ragazzi con la testa piena di sogni e la voglia di suonare davvero travolge lo spettatore in un vortice di musica, malinconia e speranza. La fotografia ha il gusto vintage che tanto piace alla GenZ, e l’ambientazione a Wilmington è un omaggio dolcissimo a chi è cresciuto con Dawson’s Creek. Il tutto senza drammi eclatanti: solo voglia di vivere, scegliere e credere.
Chi pensa che i teen drama siano solo lacrime e tradimenti, dovrà ricredersi. Perché The Runarounds punta tutto sull’autenticità, sulle passioni vere e su una leggerezza che non stanca. E chissà che, guardandolo, non venga voglia anche a chi non ha mai toccato uno strumento di rimettere in moto i propri sogni rimasti in standby. Curioso di scoprire una serie che racconta la giovinezza senza filtri ma con stile? The Runarounds non è solo un teen drama, è una piccola guida emotiva su come affrontare il futuro, a ritmo di chitarra e con il cuore in levare.
La trama di The Runarounds: sogni, musica e zero drammi
A differenza di tanti altri show, The Runarounds non ha bisogno di triangoli amorosi o segreti oscuri per funzionare. La sua forza sta proprio nella semplicità della trama: cinque amici appena diplomati, cresciuti nella sonnacchiosa ma affascinante Wilmington, decidono di inseguire il sogno di diventare una rock band di successo.
I protagonisti (interpretati da William Lipton, Axel Ellis, Jeremy Yun, Zendé Murdock e Jesse Golliher) sono ragazzi veri, con aspirazioni, paure e legami sinceri. Non ci sono villain o colpi di scena forzati, ma una narrazione coerente che si sviluppa tra prove in garage, palchi improvvisati e piccoli passi verso l’indipendenza.
Ciò che rende The Runarounds davvero interessante è che la band nella serie esiste davvero. Gli attori suonano e cantano i brani originali che compongono la colonna sonora, dando alla storia un realismo raro nel panorama delle serie musicali. Proprio come era successo con Daisy Jones & The Six, ma con un tono più leggero e accessibile.
L’ambientazione estiva, fatta di luci dorate e biciclette sul lungomare, aggiunge un tocco di nostalgia senza mai scadere nel banale. Si è parlato spesso di come Prime Video sappia creare atmosfere malinconiche, ma qui il sentimento che prevale è la speranza.
Il legame con Outer Banks e l’estetica retrò
Forse non tutti sanno che The Runarounds ha un legame diretto con Outer Banks. La band è nata proprio come apparizione secondaria nello show Netflix, prima di ottenere una serie tutta sua.
L’ideatore Jonas Pate ha scelto di sviluppare questo nuovo progetto su Prime Video, lasciando spazio a un racconto più intimo ma non meno coinvolgente. Una scelta che si riflette anche nella fotografia e nei costumi: tutto sembra voler comunicare un senso di “già vissuto”, ma senza nostalgia pesante.
L’estetica di The Runarounds è una delle chiavi del suo successo: tra felpe vintage, strumenti analogici e luci soffuse, la serie strizza l’occhio alla retromania. Si respira un’aria anni ’70 e ’80, pur restando ancorata al presente. Questo mix di passato e presente è perfetto per chi ama lo stile ma cerca contenuti autentici.
E anche se è ambientata oggi, la serie non cede al bisogno di inserire tecnologia forzata o slang troppo costruiti: il dialogo tra generazioni si sviluppa in modo naturale, lasciando spazio alle emozioni più che agli hashtag.
Perché The Runarounds funziona (e perché potrebbe durare)
In un panorama di serie sempre più drammatiche, The Runarounds sorprende per la sua positività. Non si nega che ci siano ostacoli e difficoltà, ma ogni puntata trasmette l’idea che, con passione e collaborazione, si possa costruire qualcosa di bello.
Un altro punto a favore è la musica: le canzoni originali, eseguite dai protagonisti, stanno già guadagnando ascolti anche fuori dalla serie. Questo crea un ponte diretto tra finzione e realtà, facendo sentire lo spettatore parte di un progetto vero. Un po’ come se si seguisse la nascita di una band da dietro le quinte.
E poi c’è Wilmington. La città gioca un ruolo fondamentale nel creare l’atmosfera giusta: è un luogo che richiama dolcemente l’adolescenza, il tempo sospeso delle estati infinite, i tramonti lenti e i sogni che sembrano più vicini.
Prime Video non ha ancora confermato ufficialmente la seconda stagione, ma si vocifera che ci sia in cantiere un progetto più ampio, addirittura un franchise da cinque stagioni. Se così fosse, ci sarebbero tutte le basi per vedere crescere questi personaggi nel tempo, accompagnandoli (e accompagnando chi guarda) in un viaggio di formazione musicale ed emotiva.
The Runarounds è più di una serie da guardare a fine estate: è un invito a rimettere al centro la leggerezza, senza perdere di vista i sogni. E in un mondo che corre, fermarsi a guardare un gruppo di ragazzi che credono ancora in qualcosa è più rivoluzionario di quanto sembri.
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