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Piante e fiori

5 errori comuni nella cura delle piante da balcone a settembre

Settembre può essere insidioso per le piante da balcone: basta un’annaffiatura sbagliata o una pioggia improvvisa per rovinarle. Ecco gli errori da evitare e i trucchi per mantenerle sane e belle.

5 errori comuni nella cura delle piante da balcone a settembre

Settembre mette a dura prova le piante da balcone. Le notti si fanno più fresche, la luce cala, e le piogge iniziano a farsi sentire. Per evitare brutte sorprese, bastano due mosse semplici. Ridurre le annaffiature a 1–2 volte a settimana e trovare un angolo riparato dove le piante possano prendere almeno 4 ore di sole. Una piccola strategia che fa la differenza tra un balcone rigoglioso e uno in sofferenza.

Con l’arrivo dell’autunno, il balcone cambia volto. Le fioriture estive calano, alcune piante entrano in riposo, altre cominciano una nuova fase di sviluppo. Eppure, proprio in questo passaggio, molti commettono errori che possono compromettere la salute delle piante per mesi. Si tratta spesso di abitudini sbagliate, magari nate in estate, che a settembre diventano dannose.


Un geranio lasciato sotto le piogge abbondanti, ad esempio, può marcire in pochi giorni. Oppure, una pianta mediterranea come il rosmarino, se innaffiata troppo spesso, rischia di soffrire più ora che a luglio. Ogni balcone ha le sue sfide, ma ci sono almeno 5 sbagli che si ripetono di frequente. Ecco allora i 5 errori più comuni nella cura delle piante da balcone a settembre, e qualche consiglio utile per evitarli senza stress.


Annaffiature sbagliate: troppe o troppo poche

A settembre le esigenze idriche delle piante cambiano radicalmente rispetto ad agosto. Eppure, molti continuano con lo stesso ritmo di irrigazione, rischiando eccessi o carenze che possono causare danni invisibili. Le giornate si accorciano, le temperature si abbassano e l’evaporazione rallenta. Tradotto? Le radici restano più a lungo bagnate. Un’annaffiatura quotidiana può saturare il terriccio, soprattutto se i vasi non drenano bene. Questo favorisce funghi, muffe e marciumi radicali.

Al contrario, sospendere del tutto le annaffiature dopo l’estate può stressare le piante che sono ancora attive. Non tutte entrano subito in riposo: ciclamini, edere, ellebori e cavoli ornamentali, ad esempio, hanno bisogno di umidità costante. Una buona regola è toccare il terriccio con le dita: se è asciutto nei primi 2–3 cm, allora è il momento di irrigare. Meglio la mattina, con poca acqua ma ben distribuita. In fondo, chi non ha mai avuto il dubbio: annaffio o no? Ma settembre non perdona: l’acqua in più si trasforma in un nemico silenzioso.

Non proteggere le piante dalle prime piogge

Le piogge autunnali possono sembrare benefiche, ma su un balcone mal organizzato diventano un problema. Vasi inzuppati, sottovasi pieni d’acqua e ristagni continui sono tra le principali cause di malattie fungine. Settembre è il mese in cui cominciano le prime piogge intense e improvvise. Se le piante non sono protette, rischiano di essere travolte. I gerani, ad esempio, non amano affatto avere le radici costantemente bagnate. Idem per lavanda e salvia.


Meglio spostare i vasi sotto una tettoia o utilizzare coperture trasparenti per lasciare passare la luce ma bloccare l’acqua. Anche sollevare i vasi con piccoli supporti può aiutare a migliorare il drenaggio. Tra l’altro, un sottovaso pieno d’acqua è come una piscina per zanzare e larve: un fastidio da evitare con poco.

Ecco cosa può aiutare:


  • Coperture in plastica rigida o telo cerato
  • Rialzi per vasi o griglie di drenaggio
  • Sottovasi forati o da svuotare dopo ogni pioggia
  • Vasi in terracotta che traspirano meglio
  • Barriere frangivento trasparenti (plexiglass o policarbonato)

Lasciare tutto com’è “tanto piove e si rinfresca” è un errore. Le radici non respirano e le foglie iniziano a ingiallire senza motivo apparente.

Fertilizzare senza criterio o troppo tardi

Molti pensano che con la fine dell’estate le concimazioni vadano sospese del tutto. Altri, al contrario, danno una “ultima botta” di fertilizzante sperando di rinvigorire le piante. Entrambe le strategie sono rischiose. Settembre è un mese di transizione: alcune piante smettono di crescere, altre preparano nuove gemme o fioriture (come i ciclamini o i cavoli ornamentali). Dare troppo azoto in questa fase può favorire foglie molli e sensibili al freddo, oppure rallentare la lignificazione dei rami.


Il trucco sta nel dosare bene: meglio un concime bilanciato (tipo 10-10-10) o leggermente più ricco in potassio (es. 8-10-15), che rafforza le difese e stimola le radici. E se proprio si vuole dare un tocco in più, meglio optare per fertilizzanti liquidi ogni 10–15 giorni, ma sempre con moderazione. Chi ha mai visto una pianta crescere in una notte? Nessuna pozione magica: solo costanza e buon senso.

Dimenticare la pulizia e la potatura leggera

Settembre è perfetto per una piccola “messa in ordine” del balcone. Foglie secche, rami spenti, fiori appassiti: tutto questo sottrae energia alle piante e attira parassiti. Non serve una potatura drastica, ma qualche taglio mirato aiuta le piante a prepararsi al meglio all’autunno. Rimuovere ciò che è secco permette una migliore aerazione e riduce il rischio di muffe.

Inoltre, eliminare foglie cadute sui sottovasi o tra i vasi previene la proliferazione di insetti e funghi. Basta un quarto d’ora, ma fa la differenza. Una metafora utile? È come spolverare una libreria: anche se non sembra sporca, la polvere si accumula. E poi, vedere un balcone ordinato mette di buon umore.

Cosa controllare ogni settimana:

  • Foglie gialle o cadute da rimuovere
  • Fiori secchi da tagliare alla base
  • Rametti secchi o spezzati da accorciare
  • Parassiti nascosti sotto le foglie
  • Presenza di muffa nel terriccio

Un balcone curato resiste meglio anche al cambio stagione.

Lasciare le piante al freddo notturno troppo a lungo

Le giornate sono ancora calde, ma le notti di settembre possono essere fresche, anche sotto i 13–15°C. Alcune piante soffrono questi sbalzi termici, soprattutto quelle tropicali o mediterranee. Molti aspettano troppo prima di spostare i vasi in posizioni più riparate, convinti che l’autunno inizi davvero solo a ottobre. Errore comune, ma pericoloso.

Basta un colpo di vento o un temporale serale per causare stress alle piante più delicate. Meglio prevenire spostando i vasi più fragili vicino ai muri, sotto una tettoia o all’interno in caso di specie da interni. Una pianta non si lamenta, ma mostra il disagio: foglie mosce, accartocciate, o macchie improvvise sono segnali da non ignorare. E poi, chi ha detto che il balcone deve restare statico? Anche un piccolo spostamento cambia tutto.

come curare le piante da balcone a settembre

Settembre è anche tempo di manutenzione: cambiare qualche vaso, controllare il drenaggio, sostituire substrati troppo compatti. Ma anche pensare alla futura sistemazione invernale. Chi ha spazio, può già predisporre una zona più riparata, magari con cassette in legno o coperture mobili. Le piante più sensibili vanno valutate una a una: alcune resistono, altre vanno spostate. Il terriccio può essere rigenerato con humus o compost maturo. I vasi troppo pieni d’acqua vanno svuotati e rialzati. Anche l’occhio vuole la sua parte: un balcone ordinato e ben tenuto rende tutto più semplice. In fondo, settembre non è solo la fine dell’estate, ma l’inizio di una nuova fase per ogni balcone che si rispetti.

Foto © stock.adobe


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