Scopri i luoghi reali della fiction Rai “Gerri”: dalla magia di Trani alle saline di Margherita di Savoia, tutti i set autentici che rendono unica la serie rivelazione del 2025.

Gerri, fiction rivelazione della Rai, ha conquistato il pubblico non solo per la trama avvincente ma anche per i luoghi veri e suggestivi in cui è stata girata, rendendo ogni scena ancora più autentica.
Non capita spesso che una fiction italiana riesca a combinare con tale naturalezza introspezione narrativa, azione e location mozzafiato. Eppure Gerri, la nuova serie targata Rai Uno, sembra riuscirci senza sforzo. Ambientata interamente in Puglia, affonda le sue radici nei romanzi di Giorgia Lepore e prende vita attraverso la regia di Giuseppe Bonito e l’interpretazione intensa di Giulio Beranek e Valentina Romani. Ma ciò che sorprende di più, puntata dopo puntata, è il modo in cui i luoghi reali riescono a trasformarsi in parte attiva della narrazione.
Chi guarda Gerri con attenzione potrebbe anche scoprire qualche angolo nascosto d’Italia da aggiungere alla lista dei prossimi viaggi. Basta lasciarsi coinvolgere, perché in fondo… quante volte capita di “viaggiare” semplicemente accendendo la TV?
Trani e Andria: le anime della fiction Gerri
Tra le location più iconiche di Gerri spicca Trani, gioiello pugliese che sembra quasi rubato da una cartolina. Le sue vie storiche, le piazze baciate dal sole, il porto con i moli di Santa Lucia e Sant’Antonio, tutto contribuisce a costruire quell’atmosfera sospesa che accompagna le riflessioni più intime del protagonista, Gregorio Esposito. Non è un caso che molte delle scene più emotive siano ambientate proprio qui. Trani non fa solo da sfondo: è un personaggio silenzioso, che osserva e accoglie.
Ad Andria, invece, si respira un’aria più solenne. Il Palazzo Ducale, considerato simbolo della città, presta la sua architettura imponente a diversi momenti centrali della trama. Ma è tra le strade del centro storico che la serie trova parte della sua intensità visiva. Ogni muro sembra avere una storia, ogni angolo amplifica i conflitti interiori dei personaggi. Anche se non si conosce bene la zona, è impossibile non sentirne il fascino.
La regia ha scelto con cura ogni scorcio, evitando luoghi già visti mille volte. E questo ripaga. La Puglia raccontata in Gerri non è da cartolina turistica, ma è viva, quotidiana, piena di ombre e luci.
Le Saline di Margherita di Savoia e altri set indimenticabili
Non si può parlare dei luoghi di Gerri senza citare le Saline di Margherita di Savoia. Situate ai piedi del Gargano, queste saline rappresentano una delle più grandi distese salmastre d’Europa, e nella fiction assumono un ruolo quasi simbolico. I giochi di luce naturale, le distese bianche che si perdono all’orizzonte… tutto qui sembra perfetto per raccontare scene drammatiche e cariche di tensione. Si potrebbe quasi dire che la natura stessa “reciti” accanto agli attori.
A Barletta, le riprese si sono concentrate soprattutto sul lungomare di Ponente Pietro Mennea e nei pressi della Cattedrale di Santa Maria Maggiore. Luoghi che parlano di quotidianità e spiritualità allo stesso tempo. A Molfetta, invece, il suggestivo Convento della Madonna dei Martiri è stato scelto per alcune sequenze significative: un ambiente che trasmette rispetto e raccoglimento.
E poi c’è Bisceglie, con il suo porto e le atmosfere autentiche, ideali per dare corpo a scene di passaggio, ma cariche di significato. La varietà delle location è uno degli ingredienti vincenti della serie. Nessun luogo è stato scelto per caso: ogni ambientazione è pensata per rispecchiare l’evoluzione emotiva dei protagonisti.
Gerri e il legame tra territorio e narrazione
È interessante notare come il paesaggio pugliese venga utilizzato non solo come sfondo, ma come parte integrante del racconto. La luce calda e dorata del sud Italia, i muretti a secco, le strade lastricate: tutto contribuisce a dare un’identità precisa alla fiction.
In un panorama televisivo spesso affollato da set costruiti in studio o ambientazioni generiche, Gerri si distingue per l’autenticità. Il merito è anche dell’’Apulia Film Commission, che ha sostenuto il progetto insieme alla Regione Puglia. Un lavoro che dimostra come si possa valorizzare il territorio senza cadere nei cliché.
E chissà, magari questo successo porterà altri registi a scegliere la Puglia come set naturale per le loro storie. Intanto, il pubblico ha già risposto con entusiasmo: oltre 3 milioni di telespettatori per la terza puntata, con uno share del 17,7%. Numeri che parlano chiaro e confermano Gerri come una delle più grandi sorprese del 2025.
Un invito silenzioso a scoprire l’Italia che sta dietro la macchina da presa, a guardare con occhi nuovi ciò che si credeva già conosciuto. E, magari, a prendersi il tempo per perdersi in quelle strade reali che, almeno per ora, vivono tra fiction e realtà.