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Cinema e TV

Serie crime su Netflix: “Sara – La donna nell’ombra” è il noir italiano da non perdere a giugno

Scopri Sara – La donna nell’ombra, la nuova serie crime italiana su Netflix: un noir intenso con Teresa Saponangelo, tra misteri familiari, segreti e giustizia personale. Da non perdere a giugno.

Serie crime su Netflix: “Sara – La donna nell’ombra” è il noir italiano da non perdere a giugno

La nuova serie crime su Netflix, “Sara – La donna nell’ombra”, promette di conquistare gli amanti del noir con un mix di suspense, emozione e un personaggio femminile fuori dagli schemi.

In un panorama affollato di poliziesche e thriller spesso troppo simili tra loro, arriva finalmente un noir italiano che sa farsi notare. “Sara – La donna nell’ombra” è una produzione che si distingue già dai primi minuti: cupa, intensa e soprattutto profondamente umana. Non serve essere appassionati del genere per lasciarsi coinvolgere da una trama che, dietro il mistero, nasconde ferite personali e una lunga sete di verità.


Chi ha voglia di una serie avvincente, breve (sei episodi) ma densa di significati, farebbe bene a darle un’occhiata. Anche solo per scoprire una protagonista diversa da tutte le altre: imperfetta, disillusa, ma anche capace di una determinazione fuori dal comune.


Il ritorno di un passato che non perdona

Al centro della storia c’è Sara Morozzi, e fin dal primo sguardo si capisce che non è una donna qualunque. A interpretarla è Teresa Saponangelo, che riesce a dare corpo e voce a un personaggio pieno di sfumature, ferite e silenzi. Un tempo agente dei servizi segreti, oggi Sara vive isolata, come se il mondo l’avesse dimenticata… o forse è lei ad aver dimenticato il mondo.

Da quel momento, il dolore si trasforma in ossessione. Sara, che non vedeva il figlio da anni, comincia a scavare. Ogni dettaglio appare sospetto, ogni risposta è un tassello mancante. Si crede che Giorgio abbia scoperto qualcosa di scomodo nella multinazionale in cui lavorava, e la madre, un tempo specialista nella lettura del labiale, decide di usare ancora una volta le sue vecchie competenze.

Accanto a lei entra in scena un’altra figura chiave: Teresa, interpretata da Claudia Gerini, anche lei ex collega e amica. Il loro legame è fatto di silenzi, tensioni e ricordi mai del tutto sopiti. Due donne segnate dalla stessa vita di ombre, ora costrette a confrontarsi non solo con un mistero, ma anche con ciò che sono diventate.


Un noir italiano che ribalta gli stereotipi

“Sara – La donna nell’ombra” non è solo una serie crime. È anche un ritratto lucido di una donna spezzata ma non distrutta, che rifiuta qualsiasi cliché: niente look patinati, nessuna voglia di sedurre, nessun commissario affascinante con cui scambiarsi battute brillanti. Sara ha i capelli grigi, veste in modo trasandato, e sta per diventare nonna. Ma soprattutto, non cerca giustificazioni: cerca giustizia.

In un genere in cui spesso si punta su personaggi femminili forti ma anche ammiccanti, qui la forza è interiore. Si è rotto qualcosa in Sara molto tempo fa, e si vede. Eppure, proprio per questo, la sua umanità colpisce.


Il tono della serie è sobrio, a tratti asciutto. La regia di Carmine Elia evita inutili fronzoli e lascia spazio ai volti, alle pause, alle sfumature. E quando si entra nel cuore della trama, il ritmo non è mai forsennato, ma costante. Un po’ come il respiro trattenuto di chi sa che la verità fa male.

Un cast affiatato e una narrazione che scava

Uno degli elementi più riusciti di questa serie crime su Netflix è il cast. Accanto a Saponangelo e Gerini, emerge la figura di Flavio Furno, nei panni dell’ispettore Pardo. Un uomo onesto, un po’ goffo, che rappresenta il contraltare maschile ideale: fragile, dubbioso, ancora capace di credere nel suo lavoro.


Tra gli altri personaggi si ricordano anche Viola, la compagna incinta di Giorgio, e Andrea Catapano, ex collega di Sara con un passato che ritorna a galla. In particolare, il fantasma di Massimiliano, amore perduto della protagonista, aggiunge alla narrazione un sottotesto emotivo forte, che spiega molto senza mai dire tutto.

La serie ha il pregio di non semplificare. Non tutto viene spiegato, e questo può sembrare una debolezza, ma è in realtà una scelta narrativa: si lascia allo spettatore lo spazio per collegare i pezzi, per provare a capire cosa si nasconde davvero sotto la superficie.

Un noir da vedere senza distrazioni

“Sara – La donna nell’ombra” è una di quelle serie che non si guardano con il telefono in mano. Serve attenzione, pazienza, e anche un po’ di voglia di mettersi nei panni di chi ha sofferto tanto da non voler più vivere davvero. Ogni episodio aggiunge un tassello, ma è soprattutto nel finale che tutto si ricompone, senza facili soluzioni ma con una coerenza che lascia il segno.

Per chi cerca un’alternativa ai soliti crime americani, troppo veloci e spesso senz’anima, questa produzione italiana è una ventata d’aria diversa. Non leggera, certo. Ma autentica.

E ora che è disponibile in streaming su Netflix, vale davvero la pena darle una chance. Anche solo per ascoltare una storia in cui le ferite contano quanto i crimini, e dove l’indagine più difficile è forse quella su se stessi.


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