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Piante e fiori

Piante grasse in estate: come proteggerle dal sole di luglio

Le piante grasse in estate rischiano di bruciarsi sotto il sole di luglio: scopri come proteggerle, quando annaffiarle e se spostarle per mantenerle sane e belle.

Piante grasse in estate: come proteggerle dal sole di luglio

Le piante grasse in estate rischiano di soffrire il caldo torrido più di quanto si immagini: il sole di luglio, con la sua intensità, può fare veri danni se non si presta un minimo di attenzione. Eppure, bastano piccoli gesti per farle stare bene anche nei giorni più bollenti.

A pensarci, sembra un paradosso. Si crede spesso che le piante succulente siano invincibili, capaci di sopravvivere a tutto. Ma appena arriva l’estate vera, quella fatta di raggi roventi e vasi incandescenti, alcune iniziano a dare segnali poco rassicuranti. Foglie molli, macchie strane, colori che sbiadiscono… Suona familiare?


Un giro rapido sul balcone o in giardino può bastare per capire se qualcosa va aggiustato. Magari basta spostare un vaso, sollevare un po’ di più un telo, aggiungere una manciata di ghiaia. Piccole cose, ma capaci di cambiare tutto.


L’ombra, alleata preziosa contro il sole diretto

Quando luglio entra nel vivo, certe ore del giorno sembrano infuocate. E non tutte le piante grasse lo tollerano allo stesso modo. Le Haworthia, le Gasteria, o certe Echeveria ad esempio, amano la luce ma non quella che brucia.

Quelle famose “scottature” sulle foglie non sono affatto un mito. Appaiono spesso all’improvviso, magari dopo una settimana di sole pieno. Macchie traslucide, marroncine, un po’ tristi a vedersi. E una volta comparse, non vanno più via.

Cosa si può fare? Be’, creare ombra è una delle soluzioni più efficaci. Non serve rifare il balcone da capo. Bastano idee semplici:


  • Un ombrellone piazzato strategicamente.
  • Un telo leggero, tipo quelli usati per le serre.
  • Una pianta più alta che offra riparo a quella più fragile.

Occhio però a non esagerare: un po’ di luce serve comunque. L’ideale è schermare il sole diretto nelle ore peggiori, lasciando il resto della giornata illuminato.

Un trucco poco usato ma utile? Ruotare i vasi ogni tanto. Cambiare angolazione permette alla pianta di ricevere luce in modo più equilibrato e previene l’invecchiamento asimmetrico delle foglie.


E se c’è un gazebo, una tenda, o anche solo un lenzuolo appeso al momento giusto, tanto meglio: la luce filtrata è quella che molte succulente preferiscono.

Irrigazione estiva: poca, ma fatta bene

E qui si entra in un terreno scivoloso. Perché il caldo fa pensare subito a una cosa: sete. Ma le piante grasse non ragionano come noi. Hanno un modo tutto loro di gestire l’acqua, e d’estate chiedono solo una cosa: niente stress.


La tentazione di prendere l’annaffiatoio ogni giorno è forte. Soprattutto se le foglie sembrano molli o “svuotate”. Ma spesso è solo una reazione al caldo, non un vero bisogno d’acqua.

Qualche dritta utile per non sbagliare:

  • Toccare il terreno: se è ancora umido, meglio aspettare.
  • Innaffiare la mattina presto o dopo il tramonto.
  • Usare acqua a temperatura ambiente, per non creare shock.
  • Evitare di bagnare foglie e fusti, che col sole potrebbero macchiarsi.

Certe varietà, tipo Opuntia o Sedum, sono talmente adattabili da passare settimane intere senza una goccia. Se il vaso è giusto e il drenaggio funziona, non c’è motivo di preoccuparsi.

Un piccolo trucco molto pratico è quello della pacciamatura minerale. Ghiaia, sabbia grossa o pomice sparsa sopra il terreno aiuta a trattenere l’umidità e tiene le radici più fresche. E diciamolo: fa anche scena.

Terreno troppo compatto? Non va bene. Bisogna lasciar respirare le radici. Un mix arioso, con sabbia o lapillo, è perfetto. Le piante grasse odiano sentirsi “soffocate”.

Quando spostarle e quando lasciarle dov’è

Ecco un altro dubbio estivo che non manca mai. Meglio lasciare le piante all’aperto o portarle dentro casa? Qui entra in gioco l’osservazione. Nessuna regola fissa, solo un po’ di attenzione.

Le succulente mediterranee se la cavano bene anche al sole pieno, purché non siano in vasi di plastica nera su balconi senza aria. Quelle più esotiche, invece, soffrono molto di più.

Come capire il momento giusto per intervenire?

  • Foglie spente o raggrinzite? Qualcosa non va.
  • Colori troppo chiari o spenti? Troppa luce.
  • Crescita bloccata? Forse manca l’aria o c’è troppo caldo.

Meglio spostare allora. Anche solo per un paio d’ore al giorno, magari sotto un portico o dietro una tenda.

Le piante giovani, appena rinvasate o ancora in adattamento, meritano un occhio in più. Mezz’ombra, niente correnti d’aria, e un po’ di pazienza.

E poi c’è il trucco dei vasi in terracotta: traspirano, restano freschi e fanno respirare meglio le radici. Un vantaggio non da poco, quando i gradi superano i 35.

Un’altra idea intelligente? Usare scaffali a più livelli. In alto le piante resistenti, in basso quelle più sensibili. Si crea così una specie di microclima a strati, dove ogni pianta trova il suo posto ideale.

protezione delle piante grasse in estate

Non è questione di avere il pollice verde. È questione di osservare, sbagliare, e aggiustare il tiro. E chi ama le piante grasse in estate, lo sa bene: ogni pianta ha una sua voce, basta imparare ad ascoltarla.

Foto © stock.adobe


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