Più della metà degli abbonati Netflix guarda anime: numeri da record e una valanga di nuovi titoli in arrivo, da Cyberpunk a Beastars. Ecco cosa aspettarsi.
Negli ultimi anni, è cambiato tutto. Quello che una volta era considerato un mondo per pochi appassionati è diventato un vero fenomeno globale: gli anime giapponesi oggi sono ovunque. E non servono cifre complesse per capirlo: basta guardare Netflix. Più del 50% degli abbonati guarda anime. Un numero che impressiona, soprattutto se si pensa che la piattaforma conta oltre 300 milioni di utenti. Roba da far girare la testa.
Eppure, non è così difficile capire perché. C’è chi si perde nei disegni mozzafiato, chi si lascia coinvolgere da trame assurde e geniali, chi si commuove davanti a un personaggio con gli occhi enormi e il cuore a pezzi. Gli anime hanno questo potere strano, quasi magico: parlano a tutti, ognuno in modo diverso.
E proprio adesso, con un’ondata di nuove uscite fresche di annuncio, c’è l’imbarazzo della scelta. Quindi, se l’idea è quella di mettersi comodi e provare qualcosa fuori dal solito catalogo, questo è il momento perfetto. Perché tra battaglie epiche, robot, studenti con poteri strani e storie che sembrano sogni, gli anime su Netflix sono pronti a rubare la scena.
Oltre 150 milioni di utenti guardano anime: una passione che unisce mondi diversi
Che gli anime siano diventati mainstream è chiaro da un pezzo. Ma sentir dire da Netflix che oltre la metà dei suoi abbonati li guarda, fa un certo effetto. Si parla di più di 150 milioni di persone sparse per il mondo, tutte con lo stesso vizio: lasciarsi incollare allo schermo da una storia animata giapponese.
Durante l’Anime Expo 2025, Netflix ha deciso di giocarsi questo asso. Ma non si è limitata a sparare numeri: ha portato anche una raffica di novità, alcune attese da tempo, altre completamente nuove. Negli Stati Uniti, poi, il dato è ancora più alto: ben il 63% degli utenti guarda anime con una certa regolarità.
E non è solo Netflix a dirlo. Uno studio di Dentsu, citato da Variety, mostra che il 48% degli iscritti si considera fan del genere. E se si confronta con Disney+ (32%) o Prime Video (29%), il dominio è netto.
Ma cos’è che ha fatto esplodere questo boom? Probabilmente la mossa vincente è stata quella di puntare su titoli noti, legati a videogiochi famosi come Cyberpunk: Edgerunners, Devil May Cry o Castlevania. Ma anche l’intuizione di proporre storie più particolari, come Beastars o Pluto, che mischiano estetica, filosofia e dramma, ha avuto il suo peso.
E il bello è che non si tratta di un fuoco di paglia. Netflix ha già detto chiaramente che non intende rallentare, anzi: gli anime saranno sempre più presenti nel suo futuro.
I nuovi titoli anime in arrivo su Netflix: tra ritorni attesi e nuove sorprese
All’Anime Expo 2025 si respirava entusiasmo da tutte le parti. Tra cosplay, trailer esclusivi e sorprese last-minute, Netflix ha sganciato bombe interessanti. Una su tutte? Il ritorno di Cyberpunk: Edgerunners, che con la seconda stagione promette di riportare gli spettatori nella delirante Night City. Nessuna data precisa per ora, ma già solo l’annuncio ha scatenato i fan.
E le novità non si fermano qui. Ecco alcune delle uscite più chiacchierate:
- DanDaDan, tornato con una seconda stagione che sta già uscendo episodio dopo episodio.
- Sakamoto Days, che mette insieme azione e ironia, seguendo un ex killer diventato proprietario di minimarket.
- Leviathan, una serie sci-fi che punta in alto.
- My Melody & Kuromi, perfetta per chi cerca leggerezza e un’estetica dolcissima.
- Record of Ragnarok, pronto a scendere di nuovo in campo a dicembre.
- Beastars, che chiuderà il cerchio con la seconda parte dell’ultima stagione nel 2026.
C’è davvero di tutto. Dai drammi cupi ai racconti comici, dalle ambientazioni surreali ai tornei tra divinità. Netflix sembra voler dire: “Qualunque sia il tuo gusto, qui c’è qualcosa per te”.
A guardarla così, la strategia è chiara: diventare il punto di riferimento per chi ama gli anime. E anche per chi ancora non sa di amarli.
Perché Netflix continua a investire così tanto negli anime
Una domanda lecita: perché proprio gli anime? La risposta non è solo nei numeri, anche se quelli parlano chiaro. C’è un altro motivo, forse ancora più forte: gli anime sanno emozionare come pochi altri generi.
Si passa in un attimo dal ridere al piangere, dal sogno all’incubo. E tutto questo con una libertà visiva che il cinema live action, per limiti tecnici e di budget, spesso non si può permettere. Scene che nel cinema costerebbero milioni, nell’animazione diventano possibili, spettacolari e poetiche.
E poi, oggi più che mai, guardare anime non è una cosa “da ragazzini”. È una scelta di stile, di gusto. Un modo per avvicinarsi a storie autentiche, intense, a volte spiazzanti. Gli anime non hanno paura di esagerare, di affrontare argomenti scomodi, di commuovere senza mezzi termini.
È questo, forse, il vero segreto: un linguaggio universale, diretto al cuore. Ed è per questo che, tra un algoritmo e l’altro, sempre più persone finiscono col cliccare su “riproduci episodio”. E da lì, è fatta: ci si ritrova coinvolti, puntata dopo puntata, senza nemmeno accorgersene.
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