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Cinema e TV

Thunderbolts su Disney+ dal 27 agosto: cosa rende questo film Marvel così amato?

Thunderbolts arriva su Disney+ dal 27 agosto con un cast di antieroi e un tono più maturo. Un film Marvel sorprendente che ha conquistato critica e pubblico.

Thunderbolts su Disney+ dal 27 agosto: cosa rende questo film Marvel così amato?

Thunderbolts su Disney+ dal 27 agosto: il nuovo film Marvel arriva in streaming dopo il successo al cinema e un punteggio altissimo su Rotten Tomatoes. Ma cosa rende “Thunderbolts*” così amato dal pubblico e dalla critica?

Un gruppo di antieroi con più ombre che luci, una trama che scava nei sensi di colpa e un tono sorprendentemente sincero: Thunderbolts non è il solito film Marvel. Dal 27 agosto sarà disponibile su Disney+, pronto a conquistare anche chi i supereroi li aveva un po’ messi da parte. Ma cosa ha davvero colpito pubblico e critica?


C’è da dire che questo film arriva come una ventata d’aria nuova nel Marvel Cinematic Universe. Non servono superpoteri straordinari o battute da stand-up comedy ogni due minuti: qui si parla di persone spezzate, che inciampano, che provano a rimettersi in piedi. Già questo basta per incuriosire.


Un film Marvel che osa andare altrove

Chi è abituato ai soliti schemi Marvel, potrebbe restare un po’ spiazzato. Thunderbolts non parte col piede sull’acceleratore né punta tutto sulla spettacolarità. È un film che si prende il suo tempo, che lascia spazio ai silenzi, ai dialoghi storti, agli sguardi che raccontano più di mille parole.

Il cast? Una squadra improbabile ma magnetica. Yelena Belova con la sua ironia tagliente, Bucky Barnes che ancora si porta addosso troppi fantasmi, Red Guardian con le sue contraddizioni, Ghost sempre sul filo del crollo emotivo, Taskmaster silenziosa e inquieta, John Walker che continua a cercare redenzione senza sapere bene come. Tutti messi insieme da Valentina Allegra de Fontaine, che certo non è lì per buone intenzioni.

La cosa interessante è che questi personaggi non vengono semplicemente buttati dentro una missione. Ognuno ha un peso, un motivo per esserci, una cicatrice da cui ripartire. Non c’è spazio per le maschere: Thunderbolts mostra la fatica di essere umani, anche (soprattutto) quando si è finiti dalla parte sbagliata.


Il tono è più sporco, più vero. E no, non è il solito “film cupo” che fa finta di essere profondo. Qui l’oscurità serve davvero a far emergere qualche luce. Piccola, fragile, ma autentica.

Perché Thunderbolts sta facendo impazzire tutti

Non capita spesso che un film Marvel metta d’accordo pubblico e critica, ma stavolta è successo. E non per caso. Il punteggio 88% su Rotten Tomatoes, accompagnato da recensioni entusiaste, racconta di un film che ha fatto centro.


Cosa lo rende così riuscito? Ecco alcuni spunti interessanti:

  • Una scrittura più matura del solito. Non si cerca il colpo di scena a tutti i costi, ma si costruiscono i personaggi con pazienza, mettendo in scena le loro fragilità in modo credibile.
  • Un’estetica che si fa notare. Atmosfere fredde, a tratti claustrofobiche, un uso della fotografia che restituisce quel senso di instabilità emotiva in cui vivono i protagonisti.
  • Dialoghi che non suonano scritti. Spesso nervosi, sbagliati, interrotti. Ma proprio per questo più veri.
  • Una regia che lascia spazio all’emotività. Le scene d’azione ci sono, eccome, ma sono sempre al servizio della storia. Non sono “show”, sono conseguenza.

In un panorama in cui molti cinecomic iniziano a somigliarsi tutti, Thunderbolts si prende dei rischi. Racconta personaggi che nessuno voleva ascoltare. E li fa parlare con una voce che non assomiglia a quella degli altri.


Certo, non è un film perfetto. Qualche momento meno centrato c’è. Ma è proprio quell’imperfezione a renderlo interessante. Perché, in fondo, rispecchia chi lo abita: nessuno qui è un eroe da copertina. E va benissimo così.

Thunderbolts su Disney+: perché vale la pena (anche se odi i cinecomic)

È facile pensare che questo film sia per appassionati del Marvel Cinematic Universe. E invece no. O meglio, non solo.

Thunderbolts ha qualcosa da dire anche a chi non ha mai visto Endgame o non sa chi sia il Soldato d’Inverno. Perché in fondo parla di qualcosa che riguarda tutti: il bisogno di una seconda possibilità, il confronto con le proprie scelte sbagliate, la voglia di ricominciare.

E poi, c’è qualcosa di rinfrescante nel vedere personaggi così lontani dalla perfezione provarci comunque. Nessuno ha le risposte giuste, tutti sbagliano, alcuni mentono pure a sé stessi. Ma in mezzo a tutto questo disordine emotivo, succede qualcosa. Qualcosa di vero.

La scelta di portarlo su Disney+ potrebbe renderlo ancora più accessibile. Non c’è bisogno di correre in sala, basta ritagliarsi due ore sul divano, magari con le luci soffuse e il cellulare lontano. È un film che funziona bene anche da soli, proprio perché ti porta dentro un viaggio personale, dove ogni spettatore può trovare un pezzo di sé.

In un momento in cui molti franchise sembrano girare in tondo, Thunderbolts fa una deviazione interessante. Non strizza l’occhio, non cerca consensi facili. Racconta una storia più intima, fatta di crepe, di mani tese che tremano, di scelte sbagliate che provano a diventare qualcos’altro.

E forse è proprio questo che lo rende così potente: la capacità di parlare anche a chi non ha mai creduto nei supereroi.

Foto © stock.adobe


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