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Cinema e TV

Adults è il nuovo Friends? La serie Disney+ che racconta i ventenni di oggi

Adults su Disney+ racconta con ironia la vita dei ventenni di oggi tra caos, convivenze disastrose e amicizie scomode: una comedy brillante e senza filtri che sta già facendo parlare tutti.

Adults è il nuovo Friends? La serie Disney+ che racconta i ventenni di oggi

Si parla spesso di come cambiano le serie tv da una generazione all’altra. Eppure, alcune dinamiche restano universali: vivere insieme, scontrarsi, ridere delle proprie sciocchezze, cercare di capire chi si è. Disney+ ha lanciato una nuova comedy, Adults, che si è già guadagnata il titolo (non ufficiale) di “nuovo Friends”. Ma davvero si può fare questo paragone?

Il gruppo di amici, ma nel 2025

Nata dalla collaborazione tra FX e i creatori del Tonight Show With Jimmy Fallon, questa serie ambientata a New York racconta il quotidiano di cinque ventenni che condividono lo stesso appartamento. Sembra tutto già visto, e invece no: è proprio il modo in cui viene raccontato ciò che cambia tutto.


I protagonisti sono Samir, Billie, Issa, Anton e Paul. Ognuno con le sue insicurezze, il suo passato caotico e un presente fatto di sogni grandi e mezzi disastri. Vivono tutti a casa di Samir, rimasta libera perché i suoi genitori sono partiti per un viaggio a tempo indeterminato. Già da qui si capisce che non sarà una convivenza ordinaria.


Il cuore della serie non è la trama, ma il modo in cui i personaggi affrontano situazioni assurde con un candore disarmante. Sbagliano quasi sempre tutto, eppure si supportano, si giudicano e si vogliono bene. Questo equilibrio instabile fa parte del fascino di Adults: sembra di spiare in una chat di gruppo che prende vita sullo schermo.

Non si cerca di essere la voce della Generazione Z, ma inevitabilmente lo si diventa. Tra errori ingenui e strategie di sopravvivenza urbana, emerge un ritratto autentico di chi cerca di essere adulto ma non sa bene da dove iniziare.

Humor irriverente e guest star sorprendenti

Uno degli elementi che differenzia Adults da molti suoi predecessori è l’umorismo: tagliente, a volte imbarazzante, spesso politicamente scorretto. Non c’è nulla di patinato: i problemi vengono affrontati con leggerezza, ma senza superficialità.


E poi c’è il cast, che funziona a meraviglia. La chimica tra i protagonisti è autentica, e ogni personaggio ha un proprio ritmo. Samir è il collante emotivo, Billie è quella che parla troppo e pensa dopo, Paul è il “fidanzato esterno” che cerca di capire come inserirsi. A completare il tutto, una serie di guest star inaspettate come Charlie Cox e Julia Fox, che aggiungono sapore senza rubare la scena.

Nonostante lo stile comico, si percepisce una cura nel delineare ogni dettaglio, dalle scenografie all’abbigliamento, che parlano dei personaggi tanto quanto i dialoghi. La regia adotta un taglio quasi documentaristico, con riprese ravvicinate e momenti volutamente fuori fuoco, che aumentano il senso di realismo.


Adults e Friends: somiglianze e differenze

Il paragone con Friends nasce spontaneo, anche solo per il concept iniziale: gruppo di amici, New York, convivenza forzata. Ma la somiglianza finisce lì. Adults non vuole rassicurare lo spettatore, anzi: lo mette a disagio, lo costringe a vedere i protagonisti cadere e sbagliare più volte.

Inoltre, se Friends era costruito su una struttura solida, con episodi spesso autoconclusivi e battute “da citazione”, Adults abbraccia il caos. Gli episodi sono più brevi, le situazioni si accumulano come nella vita reale e spesso non si arriva a una vera soluzione.


Alcuni aspetti che li differenziano:

  • Tono più crudo e meno idealizzato
  • Dialoghi più veloci, ricchi di riferimenti attuali
  • Personaggi più disfunzionali, ma anche più realistici
  • Ambientazioni meno “instagrammabili”, più vissute
  • Nessun intento morale o lezione finale: solo confusione condivisa

Ecco perché, più che il nuovo Friends, questa serie potrebbe essere considerata un anti-Friends. Ma in senso positivo: riflette un’epoca in cui l’amicizia è fatta di meme, silenzi a tavola e messaggi vocali di 5 minuti.

Una serie per chi si sente in bilico

Guardando Adults non si cerca perfezione. Si trova invece qualcosa di familiare: l’insicurezza nel rispondere alle mail importanti, il disagio nel dover scegliere tra lavoro e salute mentale, il ridere di una figuraccia fatta poche ore prima.

Questo senso di inadeguatezza collettiva rende la serie magnetica per chi ha più di vent’anni e meno di trenta, ma anche per chi osserva da fuori questo momento fragile dell’esistenza. Non ci sono supereroi né genitori perfetti: solo giovani adulti che cercano di cavarsela.

Il finale della prima stagione non offre certezze. Non ci sono cliffhanger da manuale né promesse di riscatto. Solo un’altra giornata iniziata con il piede sbagliato e finita tra una risata e un abbraccio improvvisato. E forse è proprio questo il messaggio più autentico.

In fondo, la vera domanda non è se Adults è il nuovo Friends, ma se è quello che serviva adesso. Una risposta onesta al caos che ci circonda, raccontata con ironia, affetto e un pizzico di disastro.

Sì, forse non è la serie più ordinata del momento. Ma chi lo è davvero, a venticinque anni?

Foto © Youtube


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