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Viaggi

Il Cammino di Santiago in 5 tappe per chi ha poco tempo ma tanta voglia

Cammino di Santiago in 5 tappe: anche con pochi giorni si può vivere un viaggio autentico, tra borghi, natura e incontri che lasciano il segno. Il percorso giusto per chi ha poco tempo ma tanta voglia di partire.

Il Cammino di Santiago in 5 tappe per chi ha poco tempo ma tanta voglia

Non serve avere un mese libero per partire sul Cammino. Basta anche solo qualche giorno per lasciarsi travolgere da quella sensazione di libertà che solo certi sentieri riescono a dare. Quei pochi giorni, se vissuti nel modo giusto, possono regalare molto più di quanto si immagini.

Hai mai pensato di approfittare di un ponte o di una manciata di ferie per vivere qualcosa di davvero diverso? Si prende uno zaino, si infilano due cose essenziali e si parte. E poi succede: si cammina, si ascolta, si respira un ritmo nuovo. E spesso si torna con dentro qualcosa che non c’era prima.


Questo percorso in 5 tappe nasce proprio per chi cerca una boccata d’aria autentica, senza dover rinunciare ai propri impegni. Un’esperienza semplice, accessibile, ma capace di lasciare una traccia profonda. Perché a volte, la vera svolta arriva quando si ha poco tempo, ma il desiderio è tanto.


Da Sarria a Santiago: il tratto più accessibile e simbolico

Quando si parla di Cammino breve, la scelta più gettonata è quella che parte da Sarria. Non solo per la sua posizione strategica, ma anche perché da qui partono gli ultimi 100 km del Cammino Francese, il minimo per ottenere la celebre Compostela.

Un itinerario che si snoda tra boschi, borghi galiziani e piccoli tratti di asfalto, sempre accompagnati da croci, conchiglie e quel senso di condivisione che sorprende ogni volta. Le tappe sono gestibili anche senza allenamento intenso, basta una preparazione base e la voglia di lasciarsi andare al ritmo del proprio passo.

Si attraversano paesi come Portomarín, Palas de Rei e Arzúa, ciascuno con la propria anima e le sue storie. Non mancano ostelli, bar, punti ristoro e piccoli dettagli che rendono l’esperienza autentica.


La bellezza di questo tratto sta proprio nella sua varietà: un mix tra natura, cultura e incontri. Ogni giorno porta nuove persone, nuovi panorami, nuove emozioni. Anche chi parte con qualche timore, finisce spesso per lasciarsi trasportare dalla corrente del Cammino.

Il paesaggio cambia, ma resta sempre avvolgente. E l’arrivo a Plaza del Obradoiro, davanti alla maestosa cattedrale di Santiago, ripaga ogni fatica. A quel punto, le gambe magari tremano, ma il cuore è pieno.


Le 5 tappe ideali per un Cammino “espresso”

Chi ha pochi giorni spesso cerca un percorso che sia completo ma concentrato. Ecco una proposta di 5 tappe ben calibrate, per camminare senza ansie e godersi tutto:

  • Sarria – Portomarín (22 km): tappa iniziale tra campi verdi e boschi, con una discesa spettacolare verso il ponte sul fiume Miño. Ideale per rompere il ghiaccio e iniziare a prendere confidenza con lo zaino e il proprio ritmo.
  • Portomarín – Palas de Rei (25 km): salita iniziale e poi sentieri dolci, con vista su vallate e piccoli villaggi. Si comincia a entrare davvero nello spirito del Cammino.
  • Palas de Rei – Arzúa (28 km): la più lunga, ma anche tra le più belle. Si passa da Melide, patria del famoso pulpo a la gallega. Una pausa gastronomica è quasi d’obbligo.
  • Arzúa – O Pedrouzo (20 km): il profumo degli eucalipti accompagna buona parte del tragitto. Qui si cammina spesso in silenzio, quasi in contemplazione.
  • O Pedrouzo – Santiago (19 km): l’ultima tappa è sempre la più emozionante. Ogni passo avvicina al traguardo e al cuore della città. L’arrivo può essere commovente.

Nessuna di queste tratte è estremamente impegnativa, anche se è bene adattare i ritmi e non strafare. Il bello del Cammino sta proprio nel lasciarsi trasportare, senza cronometrarsi.


Se si arriva con mezza giornata libera, vale la pena fermarsi una notte in più a Santiago: passeggiare tra le stradine del centro storico, ascoltare i musicisti in piazza, osservare i pellegrini appena arrivati, è parte dell’esperienza.

Perché vale la pena fare il Cammino anche se si ha poco tempo

C’è chi pensa che cinque giorni non bastino per entrare nello spirito del Cammino. Eppure, succede il contrario: a volte proprio nella sintesi si concentra l’intensità.

Fare un Cammino breve permette di:

  • Assaporare l’essenziale: pochi giorni, ma vissuti in pienezza.
  • Testare il Cammino: utile per capire se è un’esperienza che si vuole approfondire in futuro.
  • Staccare la spina: anche un tempo limitato può ricaricare come non ci si aspetta.
  • Incontrare persone: il Cammino crea legami, anche in poche ore.
  • Sentirsi parte di qualcosa: camminare verso Santiago regala sempre un senso profondo di connessione.

Si crede spesso che serva molto tempo per vivere qualcosa di autentico, ma è interessante notare come bastino pochi giorni per sentirsi trasformati. La mente rallenta, il corpo si riattiva, i pensieri si riordinano.

E anche se si torna alla vita quotidiana, qualcosa resta. Magari è solo un dettaglio: il sorriso di un passante, il rumore dei passi sul sentiero, una frase letta su un muro. Ma fa la differenza.

In fondo, non è la lunghezza del tragitto a fare il Cammino. È lo spirito con cui si parte, è l’apertura a ciò che accade lungo la strada, tra una chiacchiera improvvisata e un paesaggio che sorprende. E poi, diciamolo: cinque giorni non sono pochi. Se vissuti bene, valgono il doppio.

scopri le tappe del cammino di Santiago

E se poi resta la voglia di andare oltre, tanto meglio. Santiago non scappa.

Foto © stock.adobe


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